martedì 5 gennaio 2010

PER GIANFRANCO MICCICHE' IL PDL STAREBBE ANDANDO ALLO SFASCIO



Un partito in liquidazione



Cliccando questo titolo possiamo leggere un post di Gianfranco Micciché, in cui il sottosegretario berlusconiano, ispiratore e capo del PDL Sicilia, critica aspramente il comportamento gli ex forzisti del Pdl, per la scarsa capacità organizzativa che starebbero dimostrando nella preparazione alle prossime competizioni regionali.
Secondo Micciché, l'abulia dei derivati di ForzaItalia starebbe consentendo alla Lega e ai derivati d'An di operare per l'occasione nella massima discrezionalità, nell'intento di piazzare la maggior parte possibile di propri uomini nelle rinnovate amministrazioni regionali.
Tutto - anche se il sottosegretario ribelle non lo esplicita - sotto il naso del leader maximo.
L'indifferenza del leader dipende forse dalla frattura del setto nasale, che - stando a certe illazioni apparse sempre più insistenti su alcuni siti - non sarebbe stata così grave come s'è voluto far credere?
Sicuramente no!
La ragione potrebbe essere un'altra: il capo se ne fregherebbe dei "suoi", conoscendone la pasta, e calcolando che, se vuole fare numero, deve contentarsi dell'apporto di chi è effettivamente radicato nel territorio: e sia la Lega sia gli ex Aennini lo sono.
I primi più dei secondi.
E si capisce, forse, perchè pure stia zitto anche di fronte alla campagna che il direttore del suo giornale da giorni imbastisce contro la segretaria dell'UGL, Renata Polverini, candidata finiana al governatorato di Roma.
Un silenzio davvero assordante, questo del premier, che potrebbe derivare dalla sua crescente insofferenza nei confronti del presidente della Camera dei Deputati.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Le considerazioni che Miccichè,in modo "sanguigno" esprime sono del tutto condivisibili,e speriamo rappresentino un ulteriore tassello verso la formazione del Partito del Sud.
Il partito del sud può rappresentare il naturale contrappeso alla egemonia leghista che purtroppo sta caratterizzando l'attuale governo Berlusconi-
Vergogne come quella di Termini Imerese,con un forte partito del sud in parlamento e radicato nel territorio ,probabilmente non sarebbero accadute.
Le considerazioni che Miccichè fà
a proposito delle rappresentanze nel PDL a favore degli ex aennini, e al di fuori del PDl, della lega, in provincia di Messina sono endemiche dall'anno di formazione di Forza Italia e del "Polo della libertà".
La supremazia nella gestione di quell'area politica chiamata "polo o casa delle libertà prima" e PDL dopo è sempre stata nelle mani di un ex aennino ex MSI,tranne una prima fase in cui la gestione del potere politico è stata condivisa con Toto' D'alia.
La ex "forza italia",direttamente od indirettamente, è stata sempre sotto il "dominio" di AN.
La conseguenza di tutto ciò è la totale negazione della politica e del confronto in quell'area politica.
E' forse tempo che le cose siano rimesse al posto giusto, a cominciare dagli equilibri nei comuni più importanti della provincia di Messina.
Le imminenti elezioni al Comune di Milazzo,potrebbero rappresentare un valido banco di prova per chi
desidera ripristinare nella nostra provincia, il piacere del dibattito e del confronto politico.

Francesco Cilona ha detto...

E' certo che qualcosa dovrà muoversi. Penso che il comportamento del Pd debba essere guardato in quest'ottica,mirata a dare in prospettiva equilibrio a forze politiche che, pur guardando agli interessi del mezzogiorno. riescano a sistemarsi su posizioni politiche alternative. Insomma la Sicilia ha bisogno di forze politiche che pur posizionandosi su fronti diversi abbiano come comune obiettivo il progresso dell'isola. Intanto, considerata l'attuale situazione in fieri, ben venga un temporaneo accordo sulla scelta di problemi da affronatre e risolvere per fare uscire la Regione dallo stagno in cui rischia di marcire. Francesco Cilona

Anonimo ha detto...

Osservo che l'isola, è nelle condizioni in cui si trova, per colpa di quei medici ai quali ci si sta affidando. Mi permetto dunque di essere pessimista su una loro possibile soluzione . I problemi da risolvere possono essere ben scelti ma in ogni caso abbisognano di soluzioni.
Non che le soluzioni non esistano. Queste esistono, e come! ma bisogna che vengano ricercate nel modo appropriato. La sicilia non potrà mai uscire dal guado col trasformismo che di recente è riemerso in modo eclatante all'ARS.
Bisogna tornare a votare. Lombardo ha fallito. I siciliani non vanno presi in giro. Con loro bisogna essere almeno onesti.
Peppino Saja

Ciccio ha detto...

Caro Peppino,quale percentuale decisiva saresti in grado di portare all'Ars, se non ti alleassi con qualcuno che finora hai scartato? Con chi ti dovresti alleare? Con l'Udc di Totò, con Lombardo e Miccichè? Gli stessi che adesso non ti sono graditi? Non vale la pena utilizzare almeno sei mesi per mettere alla prova questa gente e cercare di affrontare problemi urgenti, o è meglio rimanere nel guado in attesa che si faccia un'altra maggioranza con le elezioni, che potrebbe essere uguale a quella che finora non ha concluso un bel niente?

Unknown ha detto...

Cosa pensano gli elettori di questo nuovo governo di Lombardo?Gli elettori pensano? Boh!Quanti sono quelli che danno un voto libero ragionato di opinione?Bah!I politici sono capaci di autoriformarsi,pensando seriamente alla Sicilia e alla sua autonomia speciale?Non credo.Una nuova votazione si riparterebbe nel pantano.L'unica possibilità di cambiamento ce la dà l'esperimento milazziano in atto.Chi si scandalizza non pensa che il riformismo di dx e sx si possono incontrare in questa particolare situazione di sbandamento e stasi polico-amministrativa.La Borsellino e Bianco sbagliano a gridare all'inciucio deleterio .La mobilità di Lombardo e Cracolici è una cosa da tentare con cautela.
Franz

Unknown ha detto...

Ancora qualche considerazione sugli antiinciucisti.Chi sono? Quelli che non hanno rappresentanza all'Assemblea,i duri e puri quelli che pensano che aiutare in questo momento di crisi la dx sia un errore politico,anzi bisognerebbe dargli una spinta ,farla ruzzolare andare alle elezioni anticipate ,e vincere.Questa sì che è una valutazione sbagliata.I siciliani sono immobili,e il risultato sarebbe invariato.Invece sarebbe profittevole presentarsi alla scadenza della legislatura come i salvatori della patria.Con una nuova immagine una nuova comunizione una coalizione di programma,all'insegna di una nuova cultura etico-politica del riformismo condiviso nel campo economico scolastico fiscale energetico ambientale.
Franz

Anonimo ha detto...

A proposito del governo "Milazzo" voglio pubblicare un passaggio di una vecchia intervista fatta da "sette" ad Emanuele Macaluso ,comunista "atipico" uno dei pochi di grande onestà intellettuale.

"Lei viene definito un politico spregiudicato.
«Non ho mai avuto pregiudizi. Da quando favorii, nel '58 in Sicilia, di fronte allo stallo in cui si era venuta a creare la Dc, un governo tra gli scissionisti della Dc, il Msi e il Psi con l'appoggio esterno del Pci. Il famoso governo "milazziano", dal nome di Milazzo, l'uomo che lo ide?».
Nel resto d'Italia impazzavano le manifestazioni antifasciste.
«Io ritenevo che fosse importante dare un colpo alla Dc di Fanfani e Togliatti mi dette ragione. Le manifestazioni antifasciste, Tambroni, gli incidenti, i morti vennero dopo, nel 1960».
Nel suo partito ci furono resistenze?
«Le obiezioni vennero dal sindacato. Luciano Romagnoli, che era stato segretario delle Federbraccianti, e Novella, protestarono. Non ci si poteva alleare con i proprietari agricoli. Ma Togliatti disse: "Sono solo agricoltori un po' più grossi"».
per chi vuole leggere tutta l'interessante intervista a Macaluso
http://www.melba.it/csf/articolo.asp?articolo=186

Anonimo ha detto...

Ciccio caro. La sovranità popolare, sancita dalla costituzione è un fatto concreto e significa che il popolo stesso debba poterla esercitare attraverso il voto. Quando è necessario, no ogni cinque anni a prescindere. Adesso noi siamo nella condizione che chi ha vinto le elezioni , sta all'opposizione e fa la vittima. Così la inconsistenza della coalizione politica che due anni fa si presentò alle elezioni non emerge. Tu naturalmente temi che rivincano se si tornasse a votare. Ma questo è un rischio che bisogna correre. Lombardo se pensa a nuove maggioranze, le deve proporre davanti agli elettori , non nel chiuso del palazzo. Tutto ciò rende debole l'operazione e purtroppo per la Sicilia , credo, sterile. Con affetto.
Peppino Saja

barcellonablog ha detto...

Caro Peppino, mi pare che entrambe le ipotesi siano a rishio. Solo che, se non si riesce ad attuare il progetto contingente di un tentativo, limitato in sei mesi di riforme condivise, si potrà andare a nuove elezioni, senza se e senza ma, mentre se si andasse a votare subito e vincessero i soliti Totò e Bebè, si resterebbe incastrati per un'intera legislatura
nella solita politica capestro.

Anonimo ha detto...

egregio Peppino Saya,fa specie leggere che una persona della sua cultura politica incorra nelle derive populiste che spesso la Sua parte politica rimprovera al "Cavaliere".
Credo che l'interesse dei cittadini è quello di essere bene amministrati,anche al di fuori degli schemi politici stereotipati tanto cari ai "politicanti".
La nostra è una repubblica parlamentare e le maggioranze vanno trovate nelle assemblee elettive.
Le nuove elezioni porterebbero soltanto altro caos ,spese e perdita di tempo prezioso per risolvere i problemi dei siciliani.
Del resto il governatore Lombardo,ha già avuto la fiducia degli elettori,ed a loro,a tempo debito risponderà del suo operato.

Anonimo ha detto...

Caro Anonimo delle 13.06, io sono il primo a sperare che il tentativo messo in pista dal Presidente Lombardo, possa avere successo. Per la Sicilia soprattutto. Ho solo dichiarato il mio pessimismo, non basato sui sentimenti o le appartenenze. Sono i presupposti per le riforme avanzate, delle quali la Sicilia ha bisogno, che mancano.
Prima di tutto manca una idea del che fare. Non penso che il partito del Sud possa essere una prospettiva. Poi manca l'omogeneità del blocco sociale che possa sostenere le riforme. Ammesso che si sia capaci tutti assieme di capire quale strada imboccare.
A questo proposito faccio notare che il governo Berlusconi in questa operazione sta metà dentro e metà fuori. Ecco potremmo andare avanti, ma serve a poco.Meglio dare tempo al tempo e vedere l'evoluzione delle cose nella speranza io mi sbagli.
Saluti
Peppino Saja

barcellonablog ha detto...

Caro Peppino, se mi consenti, voglio riferirti una chicca dell'ultim'ora: "L'ufficio politico nazionale del Pdl affronterà nei prossimi giorni la situazione della giunta regionale siciliana. E verrà definita la posizione che prenderemo nei confronti del governo guidato da Raffaele Lombardo al quale assicuriamo il nostro sostegno sulle grandi riforme che saranno proposte e che noi attendiamo fiduciosi". Lo ha detto il co-coordinatore regionale del Pdl, Giuseppe Castiglione.
Ebbene, questo caso di resipiscenza, a mio modo di vedere, è un tentativo che, tramite il suo co-co, il signor Berlusconi, ora rinfrancato e inceronato - non più incerottato - sta facendo per inquinare, con il suo apparente bonismo, l'intesa costruita dal duo Lombardo-Miccichè con il Pd. Intende così raggiungere un duplice obiettivo: far capire che non intende mettere il bastone tra le ruote al Pd sicilano intanto che si sta parlando in campo nazionale di riforme condivise e, nello stesso tempo, costruirsi una chance per potere dire un domani, quando in Sicilia si sarà fatto qualcosa di positivo, che a contribuire fattivamente c'è stato tutto il Pdl.
Il furbacchione crede così - chissà da chi consigliato - di prendere due piccioni con una fava. Ma credo che don Raffele sia vaccinato e che, se lo è davvero, gli farà restare la "fava" in mano.

Anonimo ha detto...

Se è vera la chicca che ci ha dato Barcellonablog ,significa che i "lealisti" resisi conto della "cazzata" che hanno fatto regalando il ruolo di centralità al PD,cercano adesso, in modo "raffazzonato" di metterci una pezza.Se cio' comunque dovesse servire a condividere le riforme che servono ai siciliani,ben vengano al tavolo della discussione e della proposta politica.
Comunque va dato merito a questo blog per il confronto civile che si sta avendo su un tema così importante per il futuro dei siciliani.

Anonimo ha detto...

Questa ultima frase, dell'anonimo, contiene una triste ma comunque positiva, verità. Barcellonablog, dell'amico Cilona, mi sembra l'unico spazio rimasto ove sia possibile parlare della nostra città, di politica e quant'altro l'attualità ci propone. Certo Barcellona ha ben altre tradizioni in fatto di partecipazione e senso di appartenenza .Naturalmente ci accontentiamo anche di questo spazio.
Saluti
Peppino Saja

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