CHI ROMPE PAGA E I COCCI SONO....DELL'ITALIA
La rottura è avvenuta: l'avrebbe decretata Berlusconi -almeno così egli afferma - anche se a provocarla intenzionalmente è stato in effetti Gianfranco Fini.
Il cavaliere sostiene che adesso, finalmente, si sente risollevato, ma lo sarebbe stato di più se fosse riuscito a "sollevare" l'ex alleato dall'importante incarico di Presidente della Camera.
Alla cui intenzione Fini ha risposto picche: perché resta al suo posto, convinto di avere il compito di vigilare sulla Camera e non di dovere badare agli interessi del partito che l'ha eeletto.
Intanto, lo "strappo" con Berlusconi non ha sortito gli effetti pronosticati da costui, visto che, tra i deputati, Gianfranco Fini può contare di un gruppo (Futuro e Libertà) più consistente di quello sparuto, preconizzato dal cavaliere, la cui sicumera - "Abbiamo i numeri per andare avanti" - potrebbe vacillarre di fronte a quel 33 che, se stavolta non rappresenta gli anni di Cristo, tuttavia costituisce un buon gruzzolo di deputati da utilizzare nei momenti più opportuni per mettere alle corde il padrone delle ferriere.
Tanti, e forse di più in seguito.Quanto basta per rendere la maggioranza dei berluscones in sostanza sempre più incerta, che resta - come scrive la Repubblica - "in sostanza 'appesa' al voto potenzialmente decisivo delle truppe finiane. Una situazione complessa, in cui il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, pur ribadendo la sua estraneità alle discussioni e decisioni interne ai partiti, non ha mancato di sottolineare, con una certa preoccupazione, la necessità di salvaguardare la continuità della vita istituzionale, nell'interesse generale del Paese".
fra' Galdino
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