venerdì 30 luglio 2010

CALDERA' SARA' IL CENTRO D'UN'ESTATE INTENSA


E LA VECCHIETTA DOVE LA METTO?

Anche stavolta, come già in altre occasioni, gli amici mi offrono lo spunto per un "post" che possa interessare gli avventori di barcellonablog.
Il Generale Franz, commentando il programma di Barcellona Estate, si lagna che "L'amministrazione pubblica ci toglie diritti e ci dà circenses", e così dicendo mi fa ricordare il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, e la famosa frase: "Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi! ...
Ebbene, dall'era di Roma imperiale ad oggi, tutto è cambiato per restare in fondo come era...

Sentiamo come sono andate le cose, perché si arrivasse all'attuale tecnica del pubblico stordimento.

Traggo da Yahoo answer:
"Panem et circenses” (Pane e giochi del circo), locuzione in lingua latina, utilizzata nella Roma antica.
La frase, creata dal poeta Giovenale, descriveva perfettamente e in maniera sintetica, il modo di governare il popolo, divertendo le classi dominanti e creando una falsa fratellanza con i più poveri ed oppressi, in modo da addormentare le coscienze di questi ultimi ed evitare sentimenti di ribellione.
Successivamente, Ferdinando II di Borbone, aggiunse alla farina e alle feste, il deterrente della forca, coniando le famose tre “F”, “feste, farina e forca”, con le quali governare il popolo.
Durante il periodo borbonico infatti, a Napoli, nel corso di feste pubbliche e di distribuzioni di pane, venivano eseguite numerose impiccagioni al fine di dimostrare il potere politico e la capacità di mantenere sicurezza e legalità nel regno.
Passano i secoli, ma qualcosa del passato resta sempre.
Le feste, rappresentano ancora il sale del potere politico, con il quale addormentare le coscienze e far sentire tutti uguali, mentre la forca, sostituita con altri mezzi meno cruenti, ma non per questo meno incisivi, continua a far parte delle regole del “buon governo”. (esempio legge bavaglio).
E la farina? Quella, resta purtroppo come promessa elettorale o quando reale, mero strumento di politica clientelare. (esempio scambio elettorale).

All'amico ingegnere Peppino, che giustamente difende il sonno e la tranquillità della vecchietta di Calderà, se fossi l'organizzatore risponderei che "la vecchietta si può consolare rendendosi conto di quanto è stato fatto dall'Amministrazione per proteggerla dai marosi e dal loro fragore: Piazza delle Ancore, con la sua gradinata-bastione, la salvaguarderà dal mare in tempesta".
Se intanto, per i troppi decibel estivi, sarà diventata un po' sorda,beh, zucchero non guasta bevanda.


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