sabato 23 ottobre 2010

ELETTROSMOG E RISCHI PER LA SALUTE



Più di una volta è stata presentata dal consigliere Mario Presti (PD) al Sindaco Candeloro Nania, un'interrogazione per sapere che cosa abbia finora fatto o stia facendo l'Amministrazione Comunale per rassicurare gli abitanti di taluni quartieri di Barcellona, che si dicono preoccupati per l'accresciuta presenza in prossimità delle loro abitazioni di antenne-ponte per il funzionamento della telefonia mobile. Praticamente si è cercato di sapere se esiste nella nostra città qualche dispositivo di vigilanza per il controllo della presenza di dette antenne e per a misurazione delle radiazioni eletrromagnetiche da esse emesse e se sia stata incaricata l'ARPA per almeno un primo monitoraggio e la ricostruzione d'una mappa.

C'è stata qualche risposta esauriente? Finora non ci sembra che si siano dati dei ragguagli.

La questione sulla pericolosità dei campi elettromagnetici è molto dibattuta tra innocentisti (padroni degli impianti) e colpevolisti (associazioni consumatori, ecologisti etc…).
È plausibile, comunque, che queste radiazioni artificiali, che superano di migliaia o addirittura di milioni di volte il campo elettromagnetico naturale, e che non erano presenti fino a pochi decenni fa, per prudenza,vengano evitate o ridotte. Una ricerca su Internet vi darà centinaia di pagine di risposta. In Italia si è cominciato a parlare del pericolo dell’elettrosmog nel 1992. In quel periodo le zone a rischio erano concentrate nelle vicinanze dei ripetitori FM e TV. L’avvento dei ripetitori per telefoni cellulari ha causato una diffusione capillare del fenomeno elettrosmog che è destinato ad un aumento inarrestabile. Le proteste popolari organizzate dai numerosi Comitati che sorgono spontaneamente ad ogni nuova installazione e le Organizzazioni per la difesa dei Consumatori, sono riuscite a far approvare la Legge 381/98 che da 20 v/m ha portato il limite a 6 v/m (oltre le 4 ore d’esposizione) ma non sono quasi mai riuscitie a far eseguire il trasloco o lo smantellamento di un impian che superi abbondantemente tale limite. Realisticamente, considerando queste premesse, è difficile sperare in una diminuzione dell’elettrosmog nel prossimo futuro, anzi se ne prevede il raddoppio nei prossimi cinque anni. Dobbiamo abituarci a questa convivenza tentando di minimizzare gli effetti. In sintesi le regole di difesa sono quattro: 1) Misurazione dell’entità della radiazioni e schermatura della fonte. 2) Distanza di sicurezza. 3) Limitazione del tempo d’esposizione. 4) Schermatura del sito abitabile o della persona. Almeno per le prime due potrebbe pensarci la pubblica amministrazione. Per le altre spetterebbe ai singoli. Ma l'affare qui si fa complicato.

3 commenti:

Sebastiano ha detto...

Sig. Sindaco del Comune di
Barcellon Sig. Presidente ATO ME 2 S.p.A Via Statale S.Antonino, 461
Barcellona p. c S. E. Prefetto di
Messina
Il sottoscritto Bruno Sebastiano, nato in Barcellona ed ivi residente in Via On. Pino Balotta
ESPONE
in occasione del mercato settimanale del 23/10/2010, ancora una volta il servizio di spazzamento del parcheggio, strada adiacente e parte del mercato settimanale di S.Andrea NON E’ STATA ESEGUITA, lasciando sui luoghi rifiuti di ogni genere , determinando oltre al disagio veicolare anche un degrado ambientale per la cittadinanza, nonchè una intollerabile e grave situazione igienico-sanitaria per i residenti.
Alla luce di quanto sopra esposto, con la presente il sottoscritto invita le S.V. ad attivarsi affinché venga eliminato, per sempre, un simile e grave disagio.
Barcellona P.G. 23/10/2010 ore 18,25
Sebastiano BRUNO
p.s. Sig. Sindaco, è una VERGOGNA per noi residenti che viviamo nell’immondizia e per lei quale responsabile dell’igiene pubblica.

Al presente Fax
Non seguirà l’originale
Art.6 comma 2, legge 30/12/91. n. 414

barcellonablog ha detto...

A quanto pare, il servizio di nettezza urbana continua ad essere carente, in quanto i mezzi ed il personale impiegato sono insifficienti ed inadeguati: ciò dipenderebbe dal perdurare della situazione di stallo, nel rapporto tra i Comuni e l'ATO ME 2. L'impresa incaricata alla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti evidentemente è costretta ad operare in rapporto al poco che riceve, o potrebbe ricevere, ed è credibile che stia facendo il massimo sforzo possibile. Da quanto s'è appreso, oggi, dopo l'evacuazione delle bancarelle da piazza Mercato,tre operatori ecologici con pala e ramazza hanno fatto quanto hanno potuto per riportare ordine e pulizia nello spiazzo, ma ciò, secondo quanto riferisce Bruno, non è stato sufficiente, anche perché il disordine che si lascia è troppo. Sembra che per quanto riguarda la raccolta e lo smaaltimento si intervenga coi classici pannicelli caldi, con interventi limitati e a macchia di leopardo, per cui ci sono zone, soprattutto in periferia, dove i cumuli di rifiuti crescono, mentre in altri posti più centrali vanno raccolti con più assiduità. E ciò sempre per la solita storia della ... coperta corta.

Unknown ha detto...

In via roma e in p.zza duomo gli operatori ecologici operano con scrupolo e responsabilità. A loro va il nostro ben fatto.Lo vorremmo dire a tutti ma non ne abbiamo il controllo.Cosa sta succedendo nel campo della raccolta dei rifiuti? La riforma è ferma e non porta buoni frutti.I grandi poteri economici mafiosi e politici lucrano molto in questo settore, impedendo una vera riforma che inzia dalla raccolta differenziata porta a porta ,a partire dal centro città, togliendo i cassonetti.Parole al vento?La ristrutturazione di via roma dovrebbe tenerne conto.Anche i suoi alberi malati e fastidiosi e la sua fontana centrale di piazza duomo ,solo fumo e niente arrosto, con fastidiosissimi spruzzi d'acqua specialmente d'inverno ventoso e i marciapiedi pericolosi nei pressi delle poste,dovrebbero rientrare nella ristrutturazione di quest'arteria salotto.
franzsidoti

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