
Siamo punto e a capo.
E finchè si continuerà a mantenere il carrozzone ATO, non vedremo "lustro" nelle nostre strade, ma soltanto cumuli d'immondizia.
Si ripete infatti la prospettiva di un altro sciopero degli operatori ecologici, che, avendo reclamato il pagamento delle spettanze del decorso mese di febbraio, hanno dovuto consatare che la Gesenu, in mancanza di fondi, non potrà fare fronte con puntualità. Ciò crea le premesse per una ulteriore astensione, che probabilmente sarà decisa nella riunione programmata per domani mattina, da tenersi nel salone conferenze della Nuova Stazione Ferroviaria, alla presenza dei rappresentanti sindacali. Di quei sindacati (Cgil, Cisl, Uil) che, convocati dalla ditta appaltarice Gesenu, assieme alle aziende subappaltarici, hanno appreso che non sarà possibile l'erogazione della attesa mensilità entro il 15 di questo mese, ma che tuttavia ci sarebbero buone speranze in ordine alle somme del fondo di rotazione richiesto, del cui esito l’amministratore si è dichiarato ottimista.
Soluzione che, qualora ci fosse, sarebbe in grado di risolvere il problema, anche se con un certo ritardo.
Il verbale di tale incontro sarà inviato per conoscenza e competenza al Prefetto di Messina e alla commissione di garanzia-Legge sullo sciopero dei servizi pubblici essenziali, dopo che domani si sarà presa una decisione nella riunione sindacale sopra menzionata.
Le difficoltà di pagamento in cui si trova l'Impresa appaltatrice, sono legate a doppio filo con l'accumularsi del credito inevaso da Comuni e ATO; quest'ultimo a sua volta in difficoltà per una serie di fattori, che vanno da una parziale evasione degli utenti ad un certo spreco di denaro per il sostegno del carrozzone, nei quattro anni della sua esistenza..
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