giovedì 26 marzo 2009

FINALMENTE APPROVATA - DOPO I TANTI TIRA E MOLLA - LA RIFORMA SANITARIA REGIONALE . PER LE OPPOSIZIONI SI TRATTEREBBE DI UN SEMPLICE MAQUILLAGE


La Sicilia adesso dopo tanto penare ha la sua riforma sanitaria, che secondo il compromesso attuato dalle componenti la magioranza dovrebbe fare risparmiare alla Regione almeno 36 milioni di euro, che i più ottimisti - assessore Russo in testa - farebbero ammontare addirittura a 50 milioni.
Calcoli che le opposizioni non condividono, in quanto sarebbero basati su numeri incompleti, artatamente smorzati.
Insomma la verità sul taglio si gioca su numeri non condivisi. Ma vediamo quali: dal quadro presentato dal governo risulta che i massimi dirigenti in complesso sarebbero 122, il che comporterebbe rispetto alla situazione attuale (160 direttori) un risparmio di 38 unità.
Ma il Pd sostiene che nelle sue stime l'assessore dimentica di aggiungere al computo il numero dei direttori dei 46 presidi ospedalieri. Il che significherebbe che non un risparmio ci verrà dalla riforma, ma un ulteriore aumento di 8 unità.
Per quanto riguarda la struttutra territoriale, sono previsti due bacini autonomi: quello della Sicilia Occidentale ( Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Trapani) e quello della Sicilia Orientale (Catania, Messina, Siracusa, Ragusa ed Enna). Sono previsti: un Comitato composto dai dirigenti generali delle Aziende, col compito di programmare e monitorare gli interventi, e una Consulta regionale della Sanità, che svolgerà gratuitamente funzioni di consulenza.
La riforma accentua i poteri di controllo dell’assessore regionale alla Sanità, che dovrà verificare la corrispondenza tra i risultati raggiunti dalle aziende e quelli fissati negli atti di programmazione locale.
La legge prevede il divieto per le Aziende di affidare, mediante appalto di servizi o con consulenze esterne, l’espletamento di funzioni il cui esercizio rientra nelle competenze di uffici o di unità operative aziendali. Tranne eventuali deroghe, in casi di comprovata necessità, su provvedimento motivato del direttore generale, preventivamente approvato dall'Assessore regionale alla Sanità.

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