martedì 24 marzo 2009

CHI HA LA PANCIA PIENA NON COMPRENDE CHI HA FAME


Di fronte alla crisi gli italiani devono lavorare di più.
Lo ha sostenuto il presidente del Consiglio Berlusconi, parlando con i giornalisti durante il viaggio inaugurale della linea alta velocità sulla tratta Bologna-Firenze.
Per superare questo momento, secondo il premier, è necessario avere «voglia di reagire, di impegnarsi e magari lavorare anche di più, reagendo a questa influenza americana, a questo virus che viene dall'America»
Il cavaliere, col suo insistente ottimismo, non si rende conto o fa finta di non rendersi conto del crescere della disoccupazione, dando così ragione al vecchio detto secondo cui pancia piena non crede al digiuno.
A causa della la crisi (che lui addebita ai virus americani, soltanto ora che non c'è più l’amico Bush che ha contribuito a provocarla) sta crescendo in maniera esponenziale la disoccupazione che, giunta quasi al sette per cento nel 2008, tende a diventare ancor più pesante nel corrente anno. A lanciare l’allarme è l’Istat che sottolinea inoltre come sia raddoppiato negli ultimi tre mesi del 2008 il ricorso alla Cig, rispetto allo stesso periodo del 2007. Il numero delle persone in cerca di occupazione ha registrato così il quarto aumento tendenziale consecutivo, con un incremento di 120 mila unità rispetto al quarto trimestre 2007.
Eppure lui, che, pur disdegnandolo, il lavoro ce l’ha, istiga al lavoro chi non riesce ad averlo. Dimenticando però che, se pancia piena non crede al digiuno, è pur vero che pancia vuota non sente ragioni.
Stia quindi attento agli spropositi che dice…e tenga in conto ciò che dicono i proverbi, il cui senso spesso è premonitore.

fra' Galdino

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Si solo di un S.U.S.

Anonimo ha detto...

Condivido questo spot nel contenuto e nella forma.Purtroppo il lavoro non si crea con le parole di incitamento a fare di più.Siamo prigionieri di una finanza marcia e piena di spazzatura da smaltire a livello globale.Fintantocchè non sarà smaltita ,l'economia reale non riprenderà ...e la ripresa non potrà essere con gli stessi moduli operativi.Ci vorranno riforme strutturali nel campo finanziario globale e non solo in quello ma anche nell'etica.Perchè il nostro non dà una mano?

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