Erano stati accusati d'avere falsato il bilancio di ATO ME 2 e, per loro, il pm Francesco Massara aveva chiesto la condanna a due anni, ritenendo il reato aggravato dalla reiterazione, perché commesso per due volte.
Ieri, al Tribunale di Barcellona, il giudice monocratico Maria Celisono li ha assolti tutti, "per non avere commesso il fatto e perchè il fatto non costituisce reato".
La favorevole sentenza ha praticamente scagionato a tutto tondo gli ex amministratori e revisori dei conti di ATO ME 2, e cioè: l'ex presidente dott. Andrea Paratore, l'amministratore delegato Santi Gangemi, gli ex consiglieri d'amministrazione Antonio Trimboli, Mario Mellina, Carmelo Pantè, l'ex presidente del collegio dei revisori dei conti Vincenzo Scibilia, i sindaci effettivi Orazio Antonio Russo, e Nino Manetto, nonchè il presidente del CdA della società di revisione "Trirevi srl" Francesco Vulpetti, per il quale a differenza degli altri otto, era stata chiesta condanna più mite (quattro mesi) essendogli riconosciute dal pm le attenuanti generiche.
C'è pertanto da ritenere che i difensori degli imputati avranno esposto ragioni talmente "plausibili" da essere ritenute valide dal giudice.
Da qui l'assoluto scagionamento di tutti quanti.
Tutto ciò a parte, resta tuttavia ancora da riflettere su cosa abbia potuto influire negativamente nella quinquennale esperienza della società d'ambito che ha lasciato inondare di rifiuti i paesi del territorio compreso tra Villafranca e Brolo.
Ieri, al Tribunale di Barcellona, il giudice monocratico Maria Celisono li ha assolti tutti, "per non avere commesso il fatto e perchè il fatto non costituisce reato".
La favorevole sentenza ha praticamente scagionato a tutto tondo gli ex amministratori e revisori dei conti di ATO ME 2, e cioè: l'ex presidente dott. Andrea Paratore, l'amministratore delegato Santi Gangemi, gli ex consiglieri d'amministrazione Antonio Trimboli, Mario Mellina, Carmelo Pantè, l'ex presidente del collegio dei revisori dei conti Vincenzo Scibilia, i sindaci effettivi Orazio Antonio Russo, e Nino Manetto, nonchè il presidente del CdA della società di revisione "Trirevi srl" Francesco Vulpetti, per il quale a differenza degli altri otto, era stata chiesta condanna più mite (quattro mesi) essendogli riconosciute dal pm le attenuanti generiche.
C'è pertanto da ritenere che i difensori degli imputati avranno esposto ragioni talmente "plausibili" da essere ritenute valide dal giudice.
Da qui l'assoluto scagionamento di tutti quanti.
Tutto ciò a parte, resta tuttavia ancora da riflettere su cosa abbia potuto influire negativamente nella quinquennale esperienza della società d'ambito che ha lasciato inondare di rifiuti i paesi del territorio compreso tra Villafranca e Brolo.
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