lunedì 7 giugno 2010

L'EQUITA' AL ROVESCIO DELLA MANOVRA TREMONTI


Per gli insegnanti un taglio dell’11%, per i sottosegretari del 6%, per i dirigenti del 2,5%

La manovra finanziaria messa in atto per proteggere la nostra economia dalle speculazioni sui mercati finanziari chiede sacrifici un po’ a tutti.

Ma guardando nei meccanismi di dettaglio della manovra si scopre qualcosa di inaspettato: il sacrificio richiesto alla “casta” è in proporzione ben minore di quello chiesto ad altre categorie, come i dipendenti pubblici.

Cosa accadrà nel comparto della scuola? Lo abbiamo calcolato partendo dal personale dipendente fino ad arrivare ai sottosegretari (per quanto riguarda il ministro, essendo anche parlamentare, bisognerà attendere le deliberazioni annunciate dai presidenti di Camera e Senato al termine dell’iter parlamentare di conversione in legge del decreto sulla manovra economica)

Personale dipendente (docenti, personale amministrativo, bidelli, etc): -11 / -15%

Dirigenti ministeriali -2,5%

Capi dipartimento -5,6%

Sottosegretario -6,0%

Per il personale dipendente la riduzione si riferisce a quello colpito dal blocco dello scatto di anzianità (circa il 50% del totale) oltre che del contratto, e misura l’impatto in termini di riduzione percentuale rispetto al salario che si sarebbe avuto nel 2011 senza la manovra.

Come si vede, ne emerge una piramide rovesciata (e sproporzionata) che pone un problema di equità di intervento. Grande così.

FONTE: TUTTOSCUOLA

2 commenti:

Unknown ha detto...

La scuola pubblica è a perdere.La cultura è pericolosa e la scuola dell'obbligo in Italia è stata sempre osteggiata dai propietari terrieri sin dal 1889, in quanto pericolosa per i ricchi e i loro privileggi.Leggere può far venire in testa idee pericolose e rivoluzionarie.Meglio abolirla e formare la nuova classe dirigente nelle scuole private sovvenzionate dallo Stato.In questo contesto di privilegi pagano di più sempre i più poveri.Se non è reazione questa...Ma i nuovi barbari non passeranno perchè le loro idee non sono nuove nè vivificanti.
Franz

Vanni Zagara ha detto...

Quello che fa rabbia è la grande faccia tosta del premier e dei suoi "peones" che continuano a ripetere di "NON AVERE MESSO LE MANI IN TASCA AGLI ITALIANI".
La verità è che con questa manovra si compie la più grande ingiustizia degli ultimi 50 anni,perchè si consolida la tendenza (ormai in atto da anni) a fare pagare il costo della crisi delle ruberie e degli sprechi alla parte più debole del paese,dando il colpo di grazia al ceto medio chè è la struttura portante delle economie più avanzate,e facendo assomigliare l'Italia sempre più ai paesi dell'america latina dove i poveri sono sempre più poveri ed i ricchi sempre più ricchi.
Perchè nessuno propone (neanche l'opposizione) di portare la tassazione delle rendite finanziarie,bot,cct,azioni,obbligazioni etc.) al 20% come in tutte le economie avanzate? Sarebbe un provvedimento che da solo porterebbe nelle casse dello stato almeno 15 miliardi di euro l'anno.
Perchè non si aboliscono le provincie,non si accorpano i piccoli comuni,non si riduce l'esercito di persone(circa 800 mila)che vivono di politica?
Dove sta scritto che un deputato regionale debba guadagnare 20mila euro al mese? etc..
Se la manovra passerà (e passerà) come è stata scritta si sancirà il completo fallimento della rappresentanza sindacale ormai ridotta a difendere gli interessi solo dei propri dirigenti.

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