mercoledì 11 novembre 2009

S'incatena un esercente davanti a palazzo longano


Da oltre due mesi, attendo che il Comune faccia riparare quel famigerato marciapiedi che, all'angolo tra via Madia e via Gianani, è diventato un trabocchetto per i pedoni che lo percorrono.
Oggi ho appreso che un imprenditore della nostra città, tale Domenico Mirabile ( titolare dell'attività Mail Boxes, servizio spedizione e imballaggio, via Giovanni XXIII ), per potere avere una risposta ad una sua richiesta di autorizzazione per carico e scarico davanti al proprio esercizio, dopo avere atteso inutilmente riscontro per due anni , ha deciso di manifestare la propria protesta incatenandosi davanti a Palazzo Longano. E sembra - dico sembra - che tale plateale esternazione sia servita a qualcosa: l'argomento suscitato da Domenico Mirabile avrebbe trovato posto nell'ordine del giorno della prossima riunione del Consiglio Comunale.
Anch'io avevo pensato di "incatenarmi" e addirittura sdraiarmi sulla scalinata dell'ingresso del Palazzo, ma poi avendo constatato che, prima d'essere ascoltato, avrei dovuto attendere per due anni - tanti quanti ne sono trascorsi per l'esercente - mi sono sbarruato e ci ho rinuncoiato.
Come d'altronde ho rinunciato a credere alle promesse d'intervento fattemi dall'assessore Domenico Scolaro, più volte avvertito della necesità d'i riparare il marciapiede e tutte le volte "garante" che avrebbe provveduto.

2 commenti:

Giovanni S. ha detto...

La nostra lotta è la lotta contro l'oppressione, contro l'arroganza di quelli che intendono il potere non come un servizio per gli altri, ma come affermazione dei propri interessi.Questa città è ormai fuori controllo, il far west piace a tutti: c'è chi sfugge agli indiani e chi ne è infilzato dalle frecce. Tutti a parola vogliono il nostro bene ma!!!!!!!!!!!

Unknown ha detto...

Il cittadino che segnala una situazione di pericolo che ha già causato danno alle persone è solo un rompiscatole da non prendere in considerazione.Proprio come avviene in qualsiasi altro paese civile.E invece,no. In un paese -città civile l'incoveniete pericoloso viene monitorato fino alla sua soluzione.Ma in questi casi la magistratura,se interessata, che farebbe?Si potrebbe configurare un reato di omissione di atti d'ufficio con relativo danno?Allora la magistratura farebbe da supplente alla politica inetta.Ancora una volta.E poi si lamentano.A quanto pare il problema si potrebbe solo risolvere per via politica,punendo alle prossime amministrative questo governo, togliendogli la fiducia.Così si fa nelle città civili.Ma chi glielo spiega ai cittadini che si fa così?Dovrebbe farlo una forza politica credibile affidabile forte.Da votare in massa anche per un semplice motivo di alternanza.Se no,c'è la prospettiva che la prossima amministrazione sia un clone di questa.In tutti i sensi in tutte le pieghe .E i cittadini per sbaglio dormono,rinunciando alla propria libertà dignità vita attiva e partecipe.''Come vivi ?'' chiede Mefistofele a Faust.''Vivo''.Ma interpelliamoci alla maniera di Primo Levi,cui abbiamo intitolato la nostra villa comunale,''Se questo è un uomo''.
Franz

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