mercoledì 12 maggio 2010
IL CALVARIO DEGLI EX ARTICOLISTI DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO
Riceviamo e pubblichiamo
Caro direttore le allego una fiaba che si svolge tutti giorni al comune di Barcellona P.G..
Spero che la pubblichi su Barcellonablog Cordiali saluti e grazie
Ex articolisti a Barcellona, quale futuro?
Tiziano (sebastianopuliafito@tin.it)
11 maggio 2010
Venti anni or sono ebbe inizio il nostro calvario, eravamo un esercito di trentacinquemila in tutta la Sicilia e ci chiamavano giovani articolisti perché eravamo tutti giovanissimi, pieni di belle speranze ed ancora fiduciosi nella società… adesso qualcuno è andato in cielo, qualche altro e’ dovuto emigrare al nord, e quelli rimasti sono tutti sposati con famiglie a carico, costretti da questa società a vivere sull’orlo della povertà, lottando giornalmente contro la fame e la disperazione, costretti ad ignorare il futuro anche prossimo… appesi al filo della disperazione! Dopo anni di sofferenze Gli articolisti di quasi tutte le città Siciliane hanno trovato occupazione grazie agli enti in cui prestavano gratuito servizio, per loro fortuna anche alcuni articolisti Barcellonesi hanno coronato il loro sogno di essere chiamati lavoratori ed hanno potuto iniziare a versare i contributi per la pensione, mentre noi articolisti e soprattutto lavoratori insostituibili nel Comune di Barcellona P.G., siamo diventati impiegati comunali con tanto di tesserino da timbrare, ma senza adeguato salario e peggio ancora con contributi ridotti per la pensione di vecchiaia che per noi sicuramente rimarrà un vero Miraggio! Nel 2003 eravamo centosettantanove (110) articolisti, ma qualcuno nel tempo, ha pensato bene di aggiungerci altro precariato sul precariato (ex cassintegrati,ex lpu) ed ora ci siamo quasi raddoppiati… infatti siamo 261, un Fritto misto di precariato con diverse qualifiche, con diverse esperienze e soprattutto con diverse storie…! Si, storie…storie… ed ora proprio di questo vorrei parlare, della storia degli ex articolisti, solo per fare un po’ di chiarezza, per delucidare tutte quelle persone che parlano senza prima collegare il cervello, ignorando la storia dell’ art. 23 e dei loro sfortunati protagonisti…Cari Amministratori locali, Cari Dirigenti ed impiegati del Comune, Cari Barcellonesi, noi ex articolisti prendiamo il nome proprio dall’ art 23 L.R. del 1988, infatti proprio questo articolo ci ha battezzati e ci ha condotto in un cammino che ancora oggi percorriamo. All’epoca dei fatti, all’ufficio di Collocamento (UPLMO) venivano affisse tutte le chiamate di lavoro, i bandi, la ricerca e la selezione del personale… e proprio lì..c’erano quelle benedette domande da compilare per essere avviati al lavoro. L’ufficio di collocamento raccoglieva le domande ed effettuava la graduatoria per ordine di anzianità di disoccupazione e per titoli posseduti. All’ epoca dei fatti, Terminato l’iter procedurale, vagliati e verificati i ricorsi, in ordine di punteggio, si attingeva il personale dalle graduatorie e si procedeva allo smistamento in cooperative accreditate dalla Regione Siciliana al fine di far espletare ‘ai fortunati vincitori di concorso‘ dei lavori socialmente utili. Nel 1995 la Regione convertiva in legge un altro decreto, tutti gli enti locali di tutto il territorio Siciliano che avevano vuoti e carenze di personale in organico, potevano fare richiesta di personale attingendo dal bacino degli articolisti, specificando il numero e le varie figure professionali di cui avevano assoluto e documentato bisogno per garantire un servizio adeguato e consono alla cittadinanza di appartenenza. Un’ altra graduatoria all’UPLMO ci aspettava… Anzianità di disoccupazione, titolo di studio ed età erano i criteri per stilare un’ennesima graduatoria. In base all’ordine della suddetta graduatoria l’UPLMO chiamava gli articolisti ed ognuno di essi, in base alla qualifica ed ai posti che man mano rimanevano liberi, era tenuto a scegliere, dalla lista degli Enti che avevano fatto apposita richiesta di personale… Quasi 110 articolisti optarono (purtroppo) per il Comune di Barcellona P.G. che già all’epoca dei fatti aveva vuoti e carenze d’organico… figuriamoci ora, dopo 20 anni… fra pensionamenti e decessi… Quel magnifico ed indimenticabile anno era il 1996….Da allora espletiamo giornalmente il nostro servizio all’interno del Comune e per il Comune di Barcellona P.G. immagazzinando e conservando nel nostro bagaglio culturale una notevole professionalità acquisita che viene sfruttata dal Comune quasi gratuitamente senza che nessuno mai si prenda ‘seriamente’ cura del nostro ormai striminzito futuro, neanche adesso che ci sono le leggi che lo consentono…
Contenti per i nostri colleghi articolisti di altre realtà Siciliane, ma con tantissima invidia, ci guardiamo intorno e soffriamo perché ci accorgiamo che forse per nascere abbiamo sbagliato città, ci accorgiamo che in altri posti, distanti anche pochi chilometri, applicare la legge è nella normalità delle cose: Ragusa, Vittoria, Palermo, Catania, Comiso, Scicli, Enna, Menfi, Acireale, Caltagirone, Trapani….. Tutti questi comuni hanno a cuore gli articolisti e per essi si fanno in 4 perché li hanno voluti richiesti ed ottenuti nel 1995 mentre altre realtà si apprestano velocemente a farlo, prima che non sia piu’ possibile, prima che la finanziaria 2010 cancelli gli articolisti rilegandoli alla storia!
ps: sognando la pensione si rimane in attesa di risposte!
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3 commenti:
oggi non posso che manifestare soliadrietà a Voi articolisti. Ma una domanda pongo...vi siete mai posto il problema di quanti a pieno titolo non possono partecipare ad alcun bando di selezione per il personale al Comune di Barcellona visto la vostra presenza....e lo sforamento del patto di stabilità?
Quale colpa hanno coloro che ad una domanda di sussidio che doveva essere temporaneo avevano preferito sacrifici e studi per ambire anche a qualcosa di duraturo, meritato e dignitoso?
L'articolista s'è qualificato, l'anonimo no. Perchè? Che motivo c'è per non farsi riconoscere?
Ognuno può esprimere il proprio parere, senza per questo dover temere d'essere riconosciuto.
C'è qualcuno al comune di Barcellona PG che può dare una risposta sensata ai precari e agli altri che sono rimasti bloccati nelle loro aspettative dalla presenza di quel cumulo di precari?
Forse la sensibilità del vicesindaco Amoroso d'accordo con il sindaco può darla. Ma forse nessuno può darla perchè dovrebbe mettere a nudo l'indecenza di diverse classi dirigenti politiche.
Mettere a nudo questa politica che nega se stessa e la dignità umana.
Franz
P.S.
E ci sono pure tutti gli altri diritti negati... il mare la spiaggia la disciplina stradale il decoro cittadino la spazzatura la raccolta differenziata il verde l'inquinamento acustico l'educazione civica i giuochi dei bambini in centro città,eccetera.Ma noi amministriamo le strade le piazze il cemento,non i cittadini.E siamo contenti e soddisfatti.
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