sabato 13 novembre 2010

BARCELLONA POZZO DI GOTTO, IN TUTTO E PER TUTTO, SOLTANTO LE BUCCE

Chissà perché Barcellona Pozzo di Gotto, che in definitiva, nella nostra provincia, è la seconda città dopo il capoluogo, viene trattata al pari d'una cenerentola. Quello che sta accadendo a discapito dell'ospedale Cutroni-Zodda è ormai notorio e qui non varrebbe più la pena di ripeterlo, visto che d'altronde si continuerebbe a fare orecchio da mercante, là dove si puote.
Ci sarebbe, sì, da fare un discorso sullo sperpero di denaro fatto a suo tempo, quando - essendosi progettata una struttura con l'ambizioso intento di destinarla alla salvaguardia della salute di una popolazione di centomila abitanti - nel costruirla s'è lasciata a "metà dell'opera": con mezzo corpo allo stato rustico.
Ma sarebbe anche questo un discorso destinato a non avere ascolto.
Come ascolto non avrà certamente il volere far notare che - dopo anni d'attesa - quando già si sta deteriorando per incuria, un altro edificio pubblico
- il plesso scolastico dell'istituto tecnico commerciale E.Fermi - attende ancora d'essere ultimato.
Con la bella prospettiva di trovarsi per sempre mutilato di una indispensabile parte, da utilizzare ad attività culturali collaterali;
visto che la restante struttura
.anche in questo caso rimarrà allo stato rustico: possibile rifugio di topi e pipistrelli.
C'è la disponibilità di denaro, già concesso da parecchio tempo, ma adesso con l'inflazione la somma finanziata è diventata insufficiente e sarà già un miracolo se potrà essere utilizzata per dare una sistemata al cortile, alla recinzione e provvedere alla riparazione di guasti nell'istituto, da tempo occupato.

Quindi per sanità e scuola, a Barcellona, si deve parlare soltanto di...mezzo servizio.
Anzi no, per la scuola c'è qualcosa di peggio: c'è l'eterna promessa, che tarda a mantenersi, della costruzione di un plesso in zona s. Antonino per dare finalmente una sede unica dignitosa al liceo scientifico "Medi", che ha le sue classi sparpagliate in ben cinque diverse case private, distanti tra di loro e inidonee alle reali esigenze del più popoloso istituto scolastico della provincia.

1 commento:

Unknown ha detto...

Chi disattende il dovere di soddisfare le aspettative di ammalati e studenti,attenta alla nostra vita presente e futura.
Perchè non si fanno le cose necessarie e giuste? Per mille motivi.In primis non cisono soldi...Bè, allora non ne parliamo più.Rimandiamo a tempi di vacche grasse,sperando che le ruberie e gli sprechi non li facciano presto dimagrire. I miracoli sono sempre possibili,soprattutto se il sindaco venisse a sentire le omelie di padre Franco a S. Sebastiano, la domenica.E' il sindaco glispettererebbe farsi vedere in Basilica,per dare l'esempio domenicale e andare in pace tutta la settimana.
franzsidoti

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