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na volta, all'ingresso della strada che, allora, si chiamava via Manicomio e che adesso è diventata  via Madia,  c'era una tabella segnaletica con, dentro un cerchio rosso sbarrato,  una tromba. Era "il divieto ai rumori" che, in termini speculari,  significava "invito categorico al silenzio", perchè in quella via c'era  l'allora detto "Manicomio Giudiziario", ora definito "Ospedale Psichiatrico Giudiziario", in ossequio al fatto che, al suo interno, ci sono malati - di mente - da curare. 
na volta, all'ingresso della strada che, allora, si chiamava via Manicomio e che adesso è diventata  via Madia,  c'era una tabella segnaletica con, dentro un cerchio rosso sbarrato,  una tromba. Era "il divieto ai rumori" che, in termini speculari,  significava "invito categorico al silenzio", perchè in quella via c'era  l'allora detto "Manicomio Giudiziario", ora definito "Ospedale Psichiatrico Giudiziario", in ossequio al fatto che, al suo interno, ci sono malati - di mente - da curare. Adesso  quel segnale di divieto sembra superato, e non perchè c'è stato, per  l'istituto Vittorio Madia, un passaggio da manicomio ad ospedale, ma  perchè praticamente è impossibile imporre il silenzio, in qualsiasi  luogo della città.

E  poichè il silenzio è ormai diventato un "mito", non bisogna più  lamentarsi dell'assordante latrante "cagnara" proveniente da un canile  promiscuo sito a ridosso dei padiglioni che ospitano i ricoverati.
D'altronde,  chi ci dice che, con il grande progresso fatto dalla Medicina, la  canizza non possa essere un efficace metodo di cura? Se non contro la maniacalità, che è ormai fuori stagione, diciamo, ad incremento  della nevrastenia?

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