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Circa 22mila precari degli enti locali siciliani rischiano di non veder rinnovati i loro contratti, pur lavorando presso comuni e province anche da vent'anni. Migliaia di lavoratori hanno aderito alla manifestazione svoltasi ieri a Palermo per chiedere una deroga al patto di stabilità necessaria per procedere alla stabilizzazione dei precari. Cgil, Cisl e Uil hanno però deciso di non partecipare alla mobilitazione, indicendo invece una propria manifestazione per il 4 giugno. Per il segretario di Fp-Cgil Sicilia, Michele Palazzotto, il governo Lombardo deve sollevare a livello nazionale la questione della «specificità siciliana». Sulla vertenza dei precari è intervenuto anche il Presidente dell'Ars, Francesco Cascio, secondo il quale la principale colpa della politica siciliana è di aver sempre alimentato «il miraggio del posto fisso» senza aver cercato una reale soluzione al problema. Ma Cascio che viene dalla luna o ha sempre fatto parte delle personalità che questa politica siciliana hanno portato avanti?
Ieri pomeriggio, a Barcellona, i precari comunali si sono presentati compatti al corteo organizzato dalla Cgil, anche loro rivendicando il loro diritto al lavoro, che rischiano di vedere calpestato dalla decisione di Tremonti di non più consentire il rinnovo dei contratti."In pericolo - affermano i precari - non c’è solo il nostro lavoro e la nostra dignità di lavoratori, ma anche il ridimensionamento o la chiusura di servizi per i cittadini".
Molti dei partecipanti al corteo cittadino hanno promesso che saranno presenti alla grande manifstazione di protesta di Palermo, indetta dai tre Sindacati per il 4 giugno.
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