
Ieri, all’ex Monte di Pietà, l’associazione Genius Loci e il Centro Culturale Walter Tobagi di Messina, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, hanno presentato il volume “Barcellona Pozzo di Gotto tra Otto e Novecento”, appena pubblicato dall’editore Experiences di Messina.
Il libro comprende le ristampe di quattro storie municipali, pubblicate tra la fine dell’Ottocento e il Novecento, scritte da Antonio De Trovato e Salvatore Raccuglia (1898), Antonino Di Benedetto (1906), Sebastiano Mazzei (1910) e Santi Emanuele Barberini (1933). Marcello Crinò, nella qualità di presidente della Genius Loci e di curatore del volume, ha aperto la serata, relazionando sui quattro autori delle opere ripubblicate, sui contenuti di ciascuna storia e sulla perdita della memoria della città, mentre Claudia Soraci ha letto l’inizio di ciascuna storia. Il sindaco Candeloro Nania, collegandosi alla perdita della memoria, ha ricordato gli interventi di restauro in corso e le distruzioni degli anni passati di parecchi beni culturali di Barcellona, non ultimo il pozzo che diede il nome a Pozzo di Gotto. L’architetto Sergio Bertolami, titolare della casa editrice Experiences, ha parlato dell’operazione di recupero della memoria storica attraverso i testi ripubblicati dalla casa editrice, e delle problematiche legate agli standard dei libri elettronici, cioè gli e-book. Gerri Gambino, responsabile della promozione turistica della Provincia di Messina, ha evidenziato come l’area del Longano, pur essendo densa di presenze culturali significative, si trovi in una condizione inferiore rispetto ad altri luoghi. Infine c’è stato l’intervento del dottor Filippo Barberini, nipote del Barberini autore della storia del 1933, che ha parlato dell'esistenza di una seconda parte del libro dello zio, mai pubblicata, il cui manoscritto potrebbe trovarsi tra le numerose carte della sua biblioteca.Il dott. Barberini ha promesso di fare una ricerca con l'intento di recuperarlo.
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