mercoledì 7 ottobre 2009

Bertolaso restituirà la delega al dipartimento di Protezione Civile il prossimo 5 gennaio

Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! – Dante Alighieri – Purgatorio – Canto VI ...



Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega al dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha annunciato che si dimetterà il prossimo 5 gennaio. Intervenendo in audizione alla commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Camera, Bertolaso ha motivato la sua decisione spiegando che mancano i fondi per la protezione civile. Il sottosegretario ha inoltre posto l'accento sulle risorse non impegnabili a causa della rigidità del patto di stabilità che impedirebbe, di fatto, alle autonomie locali di intervenire con fondi propri. La Lega Nord ha annunciato che presenterà un'interrogazione urgente al ministro dell'Economia. (fonte La7)

Intanto, dovendosi affrontare la prima fase dello stato d'emergenza nelle zone di Messina e provincia colpite dalla disastrosa alluvione, è stato annunciato che il Governo nazionale concede subito un finanziamento di 20 milioni di euro. Lo ha riferito stamattina il sottosegretario alla Protezione civile Guido Bertolaso nella sua informativa nell'aula di Montecitorio. Se l'ordinanza sarà emanata oggi, come promesso, la somma dovrebbe essere disponibile sin da domani, giovedì. Ad essa, secondo le precedenti promesse del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, si aggiungerebbero, si aggiungerebbero altri 20 milioni stanziati appunto dal Governo regionale, sennonchè, pare che il Governatore abbia già spiegato che i 20 milioni di euro promessi, non andranno tutti a Messina, perchè serviranno per fronteggiare la messa in sicurezza di tutta la Regione, e quindi da spartirsi con le province di Trapani, Palermo, Ragusa.
Il segretario generale della Cgil di Messina, Lillo Oceano, commentando tale novità, rileva che
"superato il pathos iniziale, i nostri politici si stanno già rimangiando le promesse fatte sul fango ,ancora molle".
"A meno di una settimana dall'alluvione che ha devastato le frazioni ioniche di Messina e il comune di Scaletta Zanclea -
osserva il sindacalista - è già evidente come gli annunci fatti dai politici nazionali e regionali nelle prime ore del disastro, siano già in fase di ritrattazione". "Mentre qui si continua a scavare per recuperare almeno i corpi delle vittime dell'alluvione, le promesse fatte a caldo, già iniziano a sgretolarsi, proprio come le nostre colline".

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