lunedì 13 aprile 2009

MENTRE C'E' CHI FA LA SCAMPAGNATA FUORI LE MURA, C'E' CHI LAVORA PER VERIFICARE I DANNI PRODOTTI DAL SISMA IN ABRUZZO


E' stata già avviata la verifica dell'agibilità degli edifici rimasti in piedi, in Abruzzo, dopo il terremoto della scorsa settimana. Già ne sono stati controllati un migliaio e sono circa la metà quelli ritenuti agibili dai tecnici dei Vigili del Fuoco e della Protezioine Civile. Si tratta però di edifici non facenti parte dei centri storici, dove ovviamente le costruzioni sono più antiche e quindi più facilmente soggetti a crolli devastanti. Un altro venti per cento, degli stabili finora sottoposti a verifica, è stato ritenuto recuperabile con interventi di lieve entità, mentre per ilrestante 30 per cento si tratta di case ed altri edifici completamente inagibili ed in massima parte irrecuperabili. Dicevamo che il computo dell'inventario finora fatto riguarda soltanto un migliaio di unità controllate, mentre in realtà restano ancora da fare verifiche in notevolissima quantità, maggiormente complicate man mano che dalla periferia si passerà alle zone centrali.
"Si ha la convinzione che il quadro cambierà radicalmente nel momento in cui si entrerà nei centri storici, dove i danni provocati dal sisma sono stati sicuramente più devastanti e tali da rendere pressoché irrecuperabili abitazioni ed edifici, e la percentuale quindi dovrebbe variare".
"La procura della Repubblica de L'Aquila sta indagando sui reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo.Il fascicolo, aperto per accertare eventuali responsabilita' nei crolli seguiti al terremoto, e' ancora contro ignoti e al momento i magistrati non avrebbero disposto alcun sequestro delle macerie. La procura ha anche incaricato un pool di esperti di effettuare verifiche sugli edifici crollati per accertare eventuali responsabilita' penali".

2 commenti:

franzsidoti ha detto...

Sarà difficile accertare responsabilità penali e civili,perchè le nostre leggi non prevedono i controlli decennani necessari a verificare la stabilità degli edifici pubblici e privati.Così mi diceva un amico ingegnere sismico.

francesco ha detto...

Ed anche se si riuscirà a condurre a termine gli accertamenti, alla fine con le leggi attuali ed il ritmo dei processi si avranno condanne così irrisorie se non addirittura prescritte da fare rodere le vittime nelle loro tombe.

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