giovedì 19 marzo 2009

COMMISSIONE PROVINCIALE VISITA IL PALACULTURA "BARTOLO CATTAFI" PER UN'ISPEZIONE DELL'IMPORTANTE STRUTTURA



Il Palacultura “Bartolo Cattafi” di Barcellona ha avuto ieri l’onore di essere finalmente preso in considerazione dai rappresentanti la proprietà. E’ venuta a farle una visita…ispettiva la Prima Commissione consiliare della Provincia regionale, guidata dal suo presidente Roberto Gullotta. Gli inviati della Provincia, a spese e progetti della quale a suo tempo venne costruito il Palazzo della Cultura, hanno avuto il compito di controllare le condizioni dell’edificio e l’attuale destinazione dei locali. Il risultato di tale "visita" dovrà servire per alcuni adempimenti specifici riguardanti l’utilizzazione dell’importante struttura, tra cui la formulazione e approvazione di un dettagliato regolamento, necessario per una corretta e proficua fruizione di un bene immobile edificato con finalità culturali.
Il Palacultura di Barcellona, costruito tra il 1990 e il 2002, con una spesa di circa tredici miliardi di lire, è stato intitolato al massimo poeta cittadino, come auspicio d’un suo nobile utilizzo.
E’ una bella costruzione, almeno per quanto riguarda l’estetica esterna, sorge a due elevazioni (terra e primo piano) in un’ampia area verde attrezzata e racchiude numerose sale adibite a diversi scopi. La struttura è inoltre attrezzata di una sala conferenze polifunzionale , intitolata a Nello Cassata – che sorge su due piani con posti a sedere radiali per circa 400 persone, sinceramente poco funzionale per la carente acustica. Al piano terra un salone è adibito a pinacoteca, intitolata al pittore Nino Leotti. Al primo piano ci sono: una sala proiezioni intitolata a Sebastiano Genovese, un Auditorium dedicato a Concetta D’Amico, la sala riunioni Riccado Casalaina e la sala multimediale Nino Pino Balotta. Esistono inoltre altri vani diversamente utilizzabili.Se si dovesse fare un consuntivo delle attività svolte in questa struttura, quasi certamente risulterebbe che finora il Palacultura è stato utilizzato sporadicamente e, quindi, molto meno di quanto merita.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Io ho sempre avuto la sensazione che questa bella strutura fosse una specie di cattedrale nel deserto. In questo posto sarebbe stato più confacente un bel teatro, a differenza di quell'aborto che dovrebbe nascere nella villa di via Longano. COSA NE PENSANO GLI AMICI DI BARCELLONABLOG?

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