
Il Palacultura “Bartolo Cattafi” di Barcellona ha avuto ieri l’onore di essere finalmente preso in considerazione dai rappresentanti la proprietà. E’ venuta a farle una visita…ispettiva la Prima Commissione consiliare della Provincia regionale, guidata dal suo presidente Roberto Gullotta. Gli inviati della Provincia, a spese e progetti della quale a suo tempo venne costruito il Palazzo della Cultura, hanno avuto il compito di controllare le condizioni dell’edificio e l’attuale destinazione dei locali. Il risultato di tale "visita" dovrà servire per alcuni adempimenti specifici riguardanti l’utilizzazione dell’importante struttura, tra cui la formulazione e approvazione di un dettagliato regolamento, necessario per una corretta e proficua fruizione di un bene immobile edificato con finalità culturali.
Il Palacultura di Barcellona, costruito tra il 1990 e il 2002, con una spesa di circa tredici miliardi di lire, è stato intitolato al massimo poeta cittadino, come auspicio d’un suo nobile utilizzo.
E’ una bella costruzione, almeno per quanto riguarda l’estetica esterna, sorge a due elevazioni (terra e primo piano) in un’ampia area verde attrezzata e racchiude numerose sale adibite a diversi scopi. La struttura è inoltre attrezzata di una sala conferenze polifunzionale , intitolata a Nello Cassata – che sorge su due piani con posti a sedere radiali per circa 400 persone, sinceramente poco funzionale per la carente acustica. Al piano terra un salone è adibito a pinacoteca, intitolata al pittore Nino Leotti. Al primo piano ci sono: una sala proiezioni intitolata a Sebastiano Genovese, un Auditorium dedicato a Concetta D’Amico, la sala riunioni Riccado Casalaina e la sala multimediale Nino Pino Balotta. Esistono inoltre altri vani diversamente utilizzabili.Se si dovesse fare un consuntivo delle attività svolte in questa struttura, quasi certamente risulterebbe che finora il Palacultura è stato utilizzato sporadicamente e, quindi, molto meno di quanto merita.
1 commento:
Io ho sempre avuto la sensazione che questa bella strutura fosse una specie di cattedrale nel deserto. In questo posto sarebbe stato più confacente un bel teatro, a differenza di quell'aborto che dovrebbe nascere nella villa di via Longano. COSA NE PENSANO GLI AMICI DI BARCELLONABLOG?
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