mercoledì 18 marzo 2009


LA REGIONE SICILIANA DOVREBBE ISTITUIRE

L'ASSEGNO MINIMO VITALE PER I CITTADINI SICILIANI DISOCCUPATI

E' questo il suggerimento che il fronte nazionale siciliano esprime in un suo comunicato:
"Il fatto che il Parlamento Italiano abbia bocciato la proposta di Franceschini - scrive il segretario politico Giuseppe Scianò - non significa che sia stato bene affrontato nè tantomeno superato il problema di dare a larghe fasce della popolazione un salario (assegno) minimo vitale, per sopravvivere ad uno stato di necessità sempre più insostenibile e grave. Soprattutto in Sicilia, dove manca ancora la consapevolezza che bisogna adottare una strategia per l'economia siciliana. Così come bisogna dare risposte, in modo autonomo, alla esigenza di corrispondere ai disoccupati, agli indigenti, alle rispettive famiglie, un aiuto economico mensile. Tale aiuto, peraltro, da una parte può dare immediato soccorso agli stessi e dall'altra innesca un processo di mantenimento in vita e di rilancio di una infinità di piccole e talvolta piccolissime realtà produttive sparse sul territorio, che assicurano autonomamente migliaia e migliaia di veri posti di lavoro. Insomma: con l'assegno minimo vitale si compie un doveroso atto di giustizia sociale e di solidarietà umana. E si compie, contemporaneamente, una scelta politica che avrà effetti benefici in termini economici e produttivistici (commercio, artigianato e servizi). Per la copertura finanziaria si potrebbe ricorrere ad una "cura dimagrante" nei confronti degli sprechi della pubblica amministrazione e della politica politicata. Anche in questro caso ci sarebbe il duplice vantaggio di compiere un'azione con risvolti positivi di carattere economico-finanziario. E di avviare quel processo di MORALIZZAZIONE del quale tutti parlano ma che, in pratica, quasi tutti ostacolano. Con maggioranze "bulgare".

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