mercoledì 18 marzo 2009

E' dovuto accadere l'irreparabile perchè lo Stato si accorgesse che esiste il pericolo del randagismo



Cani, nuove regole a tutela dell'incolumità pubblica

E' dovuto succedere che un branco famelico di cani dilaniasse quattro persone, uccidendone una, perchè la stampa e il Governo si rendessero conto di quanto sia pericoloso il randagismo diffuso nel nostro trascuratissimo territorio. La gravità è tale che praticamente ha oscurato in questi giorni, sui media, l'allarme suscitato dai ricorrenti stupri, che da mesi aveva riempito giornali e telegiornali. Oggi, a fronte di questa nuova emergenza, "il ministero del Lavoro, salute e politiche sociali ha emanato un’ordinanza urgente in cui indica le misure a cui devono attenersi i proprietari e detentori di cani a tutela dell’incolumità pubblica. Il proprietario di un cane è sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell’animale e risponde, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali e cose provocati dall’animale stesso. Viene precisato, inoltre, che non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane sulla base dell’appartenenza ad una razza o ai suoi incroci, pertanto non ha più validità l’elenco delle razze canine a rischio di aggressività, contenuto nell’ordinanza del gennaio 2008, sostituita dalla presente. In base all’ordinanza il proprietario o detentore del cane deve: utilizzare sempre il guinzaglio ad una misura non superiore a mt. 1,50 durante la conduzione dell’animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani individuate dai comuni; portare con sé una museruola, rigida o morbida, da applicare al cane in caso di rischio per l’incolumità di persone o animali o su richiesta delle Autorità competenti; affidare il cane a persone in grado di gestirlo correttamente; acquisire un cane assumendo informazioni sulle sue caratteristiche fisiche ed etologiche nonché sulle norme in vigore; assicurare che il cane abbia un comportamento adeguato alle specifiche esigenze di convivenza con persone e animali rispetto al contesto in cui vive; raccoglierne le feci e avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle stesse, quando conducono l’animale in ambito urbano".

E così, ancora una volta, bisogna constatare che deve succedere qualche grossa tragedia, perchè
le istituzioni si accorgano della necessità di non trascurare compiti già da tempo messi a fuoco in questo blog.

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