venerdì 13 febbraio 2009

A VOLTE CERTE TELECAMERE SONO PIU' DANNOSE DI UN ELEFANTE IN UN NEGOZIO DI CRISTALLI


Oggi, nel tg/regionale di Rai Sicilia delle ore 14, è andato in onda un "servizio", che sinceramente m'è parso assai sgradevole.
Col pretesto di mettere in luce il comportamento altruistico di uno scolaro - atto di generosità sicuramente degno d'elogio, anche se il ragazzo lo considera normale - il curatore del pezzo non s'è fatto scrupolo di mettere in mostra delle immagini che per riservatezza avrebbe dovuto evitare.
S'è trattato di questo: in una classe di una scuola siciliana, tra i bambini "normali" ce n'è uno diversamente dotato, in quanto affetto da sindrome di Down, il quale è per legge assistito da un'insegnante di sostegno. Poichè questo ragazzino non è autosufficiente, si trova in difficoltà quando, particolarmente, deve affrontare talune esigenze fisiologiche.
Per questo motivo, quand'è necessario, in mancanza d'altra assistenza, viene aiutato volontariamente da qualche suo compagno.
Quello che con più slancio e maggiore frequenza si presta a stargli vicino è appunto il compagno di cui la Tv ha tessuto l'elogio.
Fin qui, niente di strano, perchè tutt'al più ci si può meravigliare che debba essere un compagnetto a doverlo assistire - ancorchè per slancio di generoso affetto - e non qualcuno del personale: insegnante, bidella, inserviente o chicchesia.
Quel che invece mi ha sconcertato è stato l'aver visto inquadrato, per un paio di volte, il ragazzino bisognoso d'aiuto, seduto nel suo banco, con la testa appoggiata sulle braccia, quasi accucciato come un cucciolo malmenato, sicuramente umiliato per avere sentito raccontare che, mentre era nel bagno, non essendo riuscito a gestirsi da solo, se l'era fatta addosso.
E in quell'occasione a toglierlo dall'imbarazzo e dal pianto era stato l'aiuto spontaneo del compagno, che da quel momento aveva sentito l'impulso di essergli vicino nei momenti del bisogno.
Bell'esempio di sensibile altruismo, che purtroppo non ha avuto riscontro nell' impudente insistenza della telecamera del TGR su un ragazzino down, evidentemente intimidito ed umiliato per ciò che di lui era stato raccontato.

Può darsi che il servizio, oltre all'intento di ricostruire un aneddoto deamicisiano, intendesse sottolineare la carenza d'assistenza nelle nostre scuole, e qui sotto non ci piove!
Ma nel far questo, non si poteva evitare di ferire un soggetto ipersensibile, quale in effetti è un ragazzino Down?

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