venerdì 13 febbraio 2009

Regione: la maggioranza in commissione si dilania e la gente di Sicilia assiste all'indecoroso spettacolo con l'apatia di sempre

LA STRATEGIA DI CUFFARO METTE IN DIFFICOLTA' IL GOVERNO

La commissione Sanità dell'Ars ha approvato alle 22,00 di ieri sera il testo della riforma della rete ospedaliera siciliana. Ai lavori non hanno partecipanto i deputati dell’Mpa e del Pd. Era presente invece l’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo e i parlamentari di Udc e Pdl.
Mercoledì in commissione era stato approvato l’articolo 11 del ddl proposto dallo scudocrociato e dal Partito della Libertà, che fissa in 23 il numero delle aziende contro la proposta del governo di ridurle a 17.

Il Movimento per l'Autonomia - spiega il capogruppo Lino Leanza - ha deciso di lasciare la commissione Sanita' perche' ha scelto di stare coi Siciliani. Quel disegno di legge così com'è non ci appartiene più. L'Isola ha perso una grande occasione, era stato elaborato un testo sul quale avevamo registrato persino il consenso del Pd. Non abbiamo bisogno di questo teatrino della politica. Registriamo oggi con dispiacere - continua Leanza - una rottura difficilmente sanabile. Continueremo per la nostra strada con il nostro progetto, che e' quello di Russo e di tutti i Siciliani che vogliono una sanità migliore".

L’Mpa in realtà non ha deposto le armi, ma temporeggia aspettando che il ddl approdi all’esame dell’aula. Mercoledì, il presidente Lombardo aveva detto: “Qualunque sia il testo a me va bene: purché esca dalla commissione Sanità e vada in aula. Sono certo che l‘Assemblea partorirà la migliore riforma per la Sicilia. Valuterò il testo che uscirà dalla commissione e se non mi convincerà avrò il dovere di presentare degli emendamenti”.

Il ricorso all'Aula potrebbe riservare sorprese. L’Mpa cerca a Sala d'Ercole la maggioranza che non ha in commissione sanità. Alcuni deputati del Pdl, quelli che fanno riferimento alla corrente minoritaria con a capo Gianfranco Miccichè, e magari anche qualche cespuglio dell’Udc, potrebbero, se si votasse con scrutinio segreto, approvare la linea Lombardo-Russo. Il governatore potrebbe a questo punto contare su 7-8 preziosissimi voti in più, a cui si sommerebbero quelli dei 15 deputati dell'Mpa. Poi c’è il Pd, che dispone di 29 voti a Sala d’Ercole. Più di una volta il Partito Democratico ha salvato Lombardo. Le “geometrie variabili” torneranno in Aula?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo i siciliani assistono il teatrino della politica con apatia. La regione è paralizzata, nonostante l'ampia maggioranza c'è lite su ogni posto di sottogoverno, dall'assegnazione delle cariche di governo e sottogoveno dalla riforma frlla pubblica amministrazione alla sanità.Io che avevo creduto che Lombardo avesse accettato la sfida del federalismo fiscale, invece assistiamo alla sola lotta per le clientele. Assistiamo al continuo depeuperamento delle risorse regionali in patrocinii continue di "pane e sosizza" o inventarsi enti o finanziamenti assurdi pur di soddisfare la propria clientela, in atto c'è la sostituzione della clientela. Non traggono le conclusioni che non c'è più la maggioranza. Cercano sempre un accordo di potere. Ancora ho fiducia nell'Assessore Massimo Russo, nei suoi propositi di risanamento e fuoriuscita dalla politica dalla sanità(nomina dei Direttori Generali. Non so quanto resisterà!

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