POLITICA
Probabilmente, anzi sicuramente, il decreto sulle intercettazioni ( la cosiddetta la legge bavaglio) tende ad ingolfarsi: il motore che doveva portarlo alla prova del nove, con l'ausilio dall'ennesima manifestazione di fiducia, prima di chiudere la sessione estiva, perde colpi di fronte alla scoperta di non pochi indizi, che - grazie alle intercettazioni già effettuate - possono consentire alla Magistratura di procedere senza smarrimenti.
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"... a nome di Cesare" LA STAMPA
sabato 17 luglio 2010
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1 commento:
Caro Cicciu, consentimi di pubblicare anche sul tuo/'nostro' blog un'email di commenti a Sicilia Occidente di Mario Alizzi.
Ecco il testo:Franzsidoti
Ho letto l’ultimo numero di ‘Sicilia Occidente’. Il buon Mario Alizzi si batte da diversi decenni,praticamente da solo, per moralizzare il messinese ,regno dei Nania,ma soprattutto per affermare i suoi antichi ideali di destra.Inizia affermando che il sen. Nania perde ‘la battaglia di Milazzo’ e auspica la ‘liberazione anche di Barcellona’,e Messina dalla famiglia politica dei Nania.. Mario si sente tradito da questa ‘destra ufficiale’,di potere,coacervo di interessi e opportunista(penso si riferisca a questa destra siciliana divorziata da Fini,anche lui,peraltro, traditore di antichi ideali.)E’ amareggiato,Mario, ma combattivo,ispirato più dalla nostalgia che dagli ideali di una destra moderna europea costituzionale,ideali che informano i pensieri e le azioni di Fini.L’onesto Mario sembra il giapponese che vive rifugiato nella giungla ,che non sa che la guerra è finita,e combatte la sua solitaria battaglia,come gli fa rilevare l’avv. Rino Nania nello stesso numero di S.O. Ma parlano due linguaggi diversi,in nome di visioni etico-politiche diverse,mentre polemizzano su concetti di trasparenza e opportunità nel dare incarichi esterni all’amministrazione comunale,con particolare riferimento a certe alte parcelle di legali esterni. Ma la controversia fra Rino e Mario è di natura etico-politica .Mario non è esplicito ma si capisce che rimprovera chi con la politica si è arricchito tradendo speranze e ideali.Lui,’nostalgico’, è rimasto solitario a difendere i valori della destra e i sogni di progresso civile ed economico della nostra città.Gli altri si sono riciclati per interesse personale anche a danno della collettività.Mario è onesto e leale,è un idealista(non certo un ‘imbecille’) ma forse ha le idee confuse in merito ai valori della destra. Per Mario la destra è meritocrazia onestà ordine e legalità.Oggi in Italia questi valori non esistono.Berlusconi ne ha fatto piazza pulita.Nella destra italiana è rimasto solo Fini, che come dicevo difende i valori di una destra europea costituzionale democratica anche nel campo della bioetica dell’immigrazione e della libertà dell’informazione.Ma ,a Mario, Fini non piace.Ma che destra è la tua ,Mario?Quella della forza del cesarismo berlusconiano della conservazione?Ordine e legalità vanno bene in un contesto democratico critico riformista che tende all’egualitarismo dei punti di partenza alla ridistribuzioni del reddito e all’affermazione dei diritti e dei doveri.A certe legalità ,come quella delle leggi ad personam ,si può solo fare obbiezione di coscienza.La legalità può essere molto ingiusta e l’ordine conseguente un ordine fasullo.Mario,la tua destra mi sembra una destra statalista leaderista confessionale autoritaria e poco aderente ai dettami costituzionali.A me piace la destra di Fini,liberale conservatrice laica legalitaria ma democratica,tesa a creare un bipolarismo/bipartitismo dell’alternanza in una democrazia parlamentare.E allora si può pensare anche a un voto di alternanza a destra.
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