

SANDRO BONDI E GIANFRANCO FINI SE LE SONO DETTE DI "SANTA" RAGIONE
Non è una novità che, dentro il Pdl abbiano confluito anime diverse, anzi diversissime grazie ad un paradossale processo di riciclaggio e di revisioni: un po' come avviene con il denaro sporco e i vecchi automezzi.
Radici comuniste si sono intrecciate con altre ex fasciste, elementi emigrati dalla Dc coi radicali, ex socialisti con ex liberali: i ghibelllini sono diventati guelfi, grazie al taumaturgo tocco di un ricco imprenditore datosi alla politica.
Un paradossale innesco in una catasta di legna secca capace di prendere immediatamente fuoco, con fiamme in crescendo, che prima o poi - per naturale effetto - avrebbero trasformato la legna in carbonella e la carbonella in cenere.
Siamo adesso alla carbonella infocata e vicini alla cenere?
E' presto per dirlo, anche se, ormai, da un po' di tempo si registrano indizi che inducono a sospettare che il ciclo di combustione tende ad esaurirsi.
Un sintomo, che potrebbe sembrare eclatante, ce l'ha offerto lo strano dibattito registrato ieri tra il ministro Bondi ed il presidente Fini.
I due uomini politici, partiti da basi contrapposte erano confluiti in quella catasta di cui sopra, il cui fuoco avrebbe dovuto "fonderli.
Ebbene, la fusione c'è stata con la fondazione del Pdl. Ma soltanto in via formale.
Però, la forma non basta per garantire la sostanza e, in sostanza, adesso il dibattito tra Fini e Bondi da lezioso all'inizio, s'è inevitabilmente riscaldato fino a concludersi in maniera del tutto inconciliante.
Per non dire esplosivamente.
Francesco Cilona
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Duello Fini-Bondi e volano parole pesanti - Corriere della Sera
Sandro Bondi - Wikipedia
Gianfranco Fini - Wikipedia
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