
Dall'Ufficio Tecnico del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto - VIII settore Servizio Cimitero - è stata inviata, ai "discendenti" dei defunti, esumati dopo il crollo, per evento alluvionale, di una parte del muro di sostegno del cimitero, una lettera raccomandata, con la quale si comunica che, essendo stata ultimata la ricostruzione di detto muro, si è passati alla fase di progettazione per il rifacimento dei loculi andati distrutti.
"Poiché, in questa fase, l'originaria ubicazione potrà subire delle modificazioni" - avverte l'Ufficio - s'invita il destinatario della raccomandata, in qualità di discendente del defunto, a prendere visione presso l'ufficio competente.
E per questo si assegna un termine di dieci giorni consecutivi, facenti data dal ricevimento della lettera, trascorso il quale si procederà d'Ufficio.
Tale lettera ( a parte che non fa alcun "distinguo" tra le tombe crollate per effetto dell'alluvione e quelle successivamente rimosse pur non essendo crollate) dimostra chiaramente che, dopo un anno e mezzo dall'evento calamitoso - cioè dall'alluvione dell'11 dicembre 2008 - si è ancora nella fase di progettazione per la ricostruzione dei loculi.
Ci si augura che tale "passaggio tecnico" avvenga, oltre che con la massima regolarità, senza più le remore finora registrate, affinché si possa al più presto possibile restituire ai resti dei nostri cari la loro giusta e sacrosanta dimora.
E non so se mi spiego, visto che in questo caso mi sento doppiamente interessato: come figlio d'una defunta esumata e come cittadino di questa città che, ogni volta che visita il Camposanto, è costretto a constatare quanto bistrattato sia questo luogo sacro.
Francesco Cilona
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