venerdì 30 aprile 2010

PRIMO MAGGIO DEL LAVORO...PERDUTO

Quello di domani sarà un Primo maggio amaro, segnato dall’aumento della disoccupazione, dell’utilizzo della cassa integrazione, della mobilità, dalla riduzione dei redditi da lavoro e da pensione, dall’attacco ai diritti e alle tutele sociali faticosamente conquistate in decenni di battaglie sindacali. Come dimostra l’andamento del tutto insoddisfacente del dibattito parlamentare sul ddl che modifica le norme del processo e del diritto del lavoro. La Cgil ha confermato le manifestazioni, i sit in, i presidi organizzati in questi giorni in molte città e davanti alla Camera dei deputati, anche perché le modifiche proposte dal governo e dalla maggioranza non alleggeriscono la portata devastante del provvedimento soprattutto per i nuovi assunti, costretti ad accettare un arbitrato per qualunque controversia di lavoro eccetto, pare, il licenziamento.
Se a tutto ciò si aggiunge il dramma dei morti sul lavoro e il ricordo d'un altro Primo Maggio ( Portella della Ginestra), ci sarà proprio da "stare" allegri...

2 commenti:

Unknown ha detto...

Qualcuno ha detto che il 1 maggio non è più la festa dei lavoratori e dei loro diritti ma la festa del consumo(vedi i molti negozi aperti).Soldi sesso successo consumo.Sembra che tutto il resto non conti più niente.Il tempo si è appiattito sul presente.
Franz

Vanni ha detto...

Il Sindacato ormai si è troppo imborghesito,e non rappresenta più gli interessi dei lavoratori.
Le ultime norme sul rinnovo dei contratti del pubblico impiego introdotte dal governo sono scandalose,eppure sono state siglate da due delle sigle sindacali più rappresentative CISL ed UIL.
Ho l'impressione che il sindacato più che tutelare i lavoratori pensi a tutelare gli spazi di potere che il governo garantisce ai loro dirigenti.

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