venerdì 23 aprile 2010

CILECCA DI MICCICHE' ALLA RIUNIONE DELLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PDL



IL SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO AVREBBE VOLUTO COGLIERE L'OCCASIONE PER GIUSTIFICARE LA SCISSIONE IN SICILIA MA LE CIRCOSTANZE NON GLIEL'HANNO CONSENTITO

Mentre a Roma, nella Direzione del PdL, la lite Berlusconi-Fini accentua lo squarcio tra i due fondatori del partito, a Palermo non sembra che debba rompersi l'intesa tra finiani e miccichiani in seno al PdL Sicilia. Almeno fino a questo momento non esistono segni di frammentazione a discapito dell'accordo con il presidente Lombardo.
Tuttavia - stante la turbolenza in seno al Pdl nazionale - non appare peregrina l'affermazione di chi ritiene ambiguo il comportamento di Micciché che da un lato assume i contorni del ribelle e dall'altro giura fedeltà verso colui che è oggetto di questo suo comportamento anomalo.
Chi si attendeva un segno di Miccichè a chiarimento di tanta ambiguità, in occasione della Direzione di ieri, per come sono andate le cose, ha dovuto capire che non era proprio il momento propizio per toccare l'argomento.

Gianfranco Micciché asserisce che avrebbe voluto spiegare ai componenti della direzione nazionale del Pdl le ragioni dello "strappo" nel partito in Sicilia. Ma, secondo alcune indiscrezioni, dopo la lite tra Berlusconi e Fini ha preferito lasciare perdere.
Il leader del Pdl Sicilia s'era preparato un intervento di una decina di minuti in cui avrebbe ribadito la propria lealtà a Berlusconi, giudicando positivo il progetto del premier di creare il Pdl. Ma avrebbe anche aggiunto che poi qualcosa nel partito non ha funzionato: e a dividere il PdL nell'isola sarebbe stata la decisione del partito ufficiale di non sostenere più il governo di Raffaele Lombardo (Mpa).
A modo suo Micciché, nel suo impronabile intervento, avrebbe inteso salvare capra e cavoli. Un'operaziione fuori tempo e fuori luogo, per cui il sottosegretario ribelle-fedele ha desistito.
"In Sicilia convivono due partiti, il Pdl e il Pdl Sicilia. E il Pdl Sicilia è guidato da un uomo di Berlusconi, Micciché, e non da un eretico vicino a me".
A dichiararlo è stato il presidente della Camera Gianfranco Fini durante il suo intervento alla Direzione Nazionale del Pdl, ponendo l'accento sul problema delle "modalità di organizzazione" del partito".

5 commenti:

Unknown ha detto...

Miccichè fa bene ad essere ambiguo,davanti al potere forte e cieco ,che vede solo se stesso.Ci sono in ballo le sorti della sicilia ,e quelle sue. E' una situazione di passaggio e quindi confusa .E' normale quando si tratta col potere di potere,che deve passare di mano
Franz

padre angelico ha detto...

Cosicché è giusto che Gianfranco Miccicheè se ne stia con un piede in due staffe? E' materialmente impossibile, ma anche da condannare moralmente: non si può essere servi di due padroni. L'ha detto Gessù Cristo, che sicuramente non amava gli equivoci.

Vanni Zagara ha detto...

Caro Miccichè , apprezzo la tua sicilianità ed il coraggio che hai avuto nel rompere il PDL Siciliano per garantire la governabilità e la sopravvivenza del governo Lombardo.
Quella mossa ha consentito di aprire una fase politica nuova ed importante,ma ormai è tempo di uscire fuori dagli equivoci prima che sia troppo tardi.
Il presidente Fini,essenziale negli equilibri politici siciliani,deve essere sostenuto nella sua battaglia di democrazia interna al partito,ed è ora l'unico baluardo al dilagare della lega.

Unknown ha detto...

Padre angelico fa considerazioni in linea di principio condivisibili ma la realtà materiale non ha ancora assimilato quella formale.I principi valgono in molte circostanze descritte a parole ma possono non adattarsi al caso pratico.Eppoi,padre angelico,non si possono dare ammaestramenti morali nell'anonimato.Non è corretto.
franz

padre angelico risponde a Franz ha detto...

Scusi signor Francesco Franz, perchè padre angelico è anonimo e Franz no? Chi la conosce? Io di padri angelici, oltre me, ne conosco almeno altri due, ma di Franceco-Franz conosco solo un austro-germanico dell'era che fu...

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