

IL MINISTRO SCAIOLA HA DI RISERVA SEI O SETTE ALTERNATIVE
Quale sarà la sorte dell'industria in Sicilia, ce lo sta facendo capire la difficile vertenza sulla permanenza o meno a Termini Imerese dello stabilimento Fiat.
Marchionne è fermamente deciso a toglierlo di mezzo, perchè improduttivo, e probabilmente ci riuscirà.
Non solo perchè è tenace e testardo, ma anche perchè la politica non riesce a mettere quei paletti che avrebbe il dovere e il diritto di porre di fronte ad una Fiat che ha succhiato allo Stato miliardi di lire prima e miloni di euro dopo.
Ed è così che il Ministro per lo sviluppo economico, Claudio Scaiola, prova a mimetizzare, sotto altra specie, quel che il Governo Berlusconi non è in grado di imporre a Marchionne, assicurando che, nel caso in cui non si riuscisse a convincere la Fiat a rimanere a Termini Imerese, in qualità di produttrice d'auto, c'è sempre la prospettiva di una soluzione.
Anzi - stando a quanto ha recentemente balbettato Scaiola - ci sono almeno sette spiragli per bene sperare, anche se ancora esistono motivi di riserbo per valutarne la consistenza.
Insomma ci sarebbero delle alternative, da vagliare, per potere scegliere quella che dovrebbe fare al caso di Termini Imerese.
Poiché è girata l'ipotesi che si possa riconvertire lo stabilimento della cittadina siciliana in altro genere di produzione; e siccome tale ipotesi sembra essere stata caldeggiata dallo sponsor del nucleare in Italia Claudio Scaiola, nasce spontaneo il sospetto che il maggiore dei sette spiragli ventilati dal Ministro possa essere appunto la costruzione di una delle auspicate centrali nucleari italiane: da attuarsi ovviamente a Termini Imerese.
Si avrebbe così oltre al danno la beffa.
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1 commento:
Le pare che gli operai FIAT possano essere impiegati in una centrale nucleare?
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