

Le sconvolgenti immagini che, anche in prima serata, la TV ci ha presentato sul disastroso evento simico di Haiti, paragonabili se non addirittura peggiori di quelle rievocate lo scorso anno in occasione del centenario del terremoto di Messina, dovrebbero farci riflettere su ciò che la Natura - a volte matrigna, a volte benigna - ci propina.
Ed io ieri sera non ho fatto altro che pensare a quella povera bambina semisepolta dalle macerie che invano si stava cercando di liberare dalla morsa che l'attanagliava con tanta resistenza che apertamente si prospettava di amputarle una gamba per potere estrarre quel corpicino sventurato.
E tutti quei morti disseminati, e tutti quei feriti che inutilmente attendevano di essere raccolti e assistiti da un'assistenza assolutamente non ancora organizzata!
Ma se davvero pensassimo che la Natura è anche cieca e non guarda dove e come agisce, se non dimenticassimo che anche i nostri nonni sono stati vittime degli inattesi sommovimenti di questo globo che ci ospita e sul quale si vive, si ride, si piange, si spera, si dispera, si ruba, si dona, si ama, si odia, se pensassimo almeno ad una parte di tutto ciò e non ci lamentassimo per il taglietto in un dito, per un rimprovero subito, per un saluto mancato, per tante altre difficoltà che, di fronte ad eventi come quello di Haiti, diventano inezie, probabilmente saremmo più obiettivi e meno egoisti di quel che realmente siamo.
FRA' GALDINO
2 commenti:
Il 54% degli haityani vive con meno di 1 dollaro al giorno.
E'possibile che il mondo cosiddetto "civile" accetti passivamente queste realtà?
Col nostro egoismo tutto è possibile.
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