giovedì 1 ottobre 2009

GRAVE STATO DI INCURIA RENDE UNA SELVA IL NOSTRO CIMITERO

Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! – Dante Alighieri – Purgatorio – Canto VI ...






Tutte le volte che "salgo" al Cimitero per deporre un fiore sulla tomba dei miei genitori mi si attorcigliano le budella.
E non si pensi che ciò avvenga perchè penso alla Morte che, prima o poi, deve arrivare.
Mi si "intrusciano" per due motivi più plateali: lo stato di sporcizia e d'incuria in cui il Camposanto - tranne la zona d'accesso- viene lasciato e l'assurdo protrarsi della pericolosa situazione prodotta dall'alluvione dell'11 dicembre 2008, quando lo smottamento di una parte del muro di recinzione fece franare una fila di tombe, sulla strada provinciale sottostante.
Una fetta di cimitero sprofondò dove - guarda caso - c'è pure la tomba di mia madre, che da allora rimane, assieme a tante altre, in bilico sul dirupo.(<=foto accanto)

Per questo caso, l'Amministrazione Comunale cercherà presumibilmente
di giustificarsi accusando d'inadempienza lo Stato che non mantiene le promesse, annunciate due giorni dopo l'alluvione; e a conferma di ciò ci potrebbe essere la reazione fatta registrare, nei giorni scorsi, da 18 sindaci della zona alluvionata - tra cui il nostro - che si sono autosospesi da responsabili comunali della Protezione Civile.
Ma per il resto, che ci fa apparire pulito l'ingresso del cimitero e selvaggio il resto di quel luogo santo, non ci sono scuse che tengano.
Intanto sfoghiamoci con la presentazione delle foto, scattate stamattina col solito cellulare, ricordando però ai nostri amministratori ciò che ammonisce "La livella" del grande Totò, secondo cui nel cimitero non ci possono essere "figli e figliastri" e che, anche per la pulizia, non si possono fare discriminazioni.

Francesco Cilona

1 commento:

Unknown ha detto...

Cicciu ,qui non pensano ai vivi ,figuriamoci ai morti.Ma la responsabilità è del governo ladro che non dà poi quello che promette prima.Viviamo nell'incuria generalizzata.La città vive nella paura(vedi commento delle suore della famiglia Salvatoriana)e sotto narcosi.Il fatto che solo poche mosche bianche protestino per l'andazzo in corso( e gli sparuti commenti su questo blog ne sono testimoneanza) la dice lunga sulla nostra condizione di cittadini liberi partecipativi responsabili.Franz

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