lunedì 18 maggio 2009

LUIGI PIRANDELLO AVREBBE DETTO: "E' un personaggio in cerca di untori"



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Ho letto qualche commento- e non soltanto su barcellonablog - in cui fan incalliti del nostro premier lamentano che c'è troppa acredine comunista nei confronti di Berlusconi. Addirittura i suoi giornali imprecano contro gli "untori" che lo dipingono a fosche tinte.

E anche se sanno che il gossip si trasformerà in boomerang, i suoi sostenitori vorrebbero che gli fosse risparmiato tanto clamore per rispetto della sua "privacy familiare".

Ora io direi: Non vi sembra , carissimi fan e giornalisti suoi, che è proprio Lui a volere attirare morbosamente l'attenzione della gente su di sè, comportandosi come se fosse su un palcoscenico?

Parafrasando Pirandello ci sarebbe da dire: "E' proprio un personaggio in cerca di untori".


12 commenti:

franzsidoti ha detto...

La privacy non c'entra nulla.Berlusconi è un uomo tutto pubblico,dai capelli al pene.Vuole essere popolare il tipico italiano,col suo corpo i suoi ceroni i suoi lifting la sua anima erronea.Sembra che voglia essere un manichino esposto in vetrina allo sguardo di tutti.Un fatto estetico senza bellezza.Finto in tutto nel sorriso perenne nel doppio petto blu nei capelli composti e cravatta a pois.C'è a chi c' ha piaciutu.Se non fosse il presidente del consiglio,la sua estetica non mi interesserebbe.Non mi sento rappresentato da lui anzi mi vergogno di lui presidente.Non giudico l'uomo Berlusconi.Sono abituato all'estetica-bellezza interiore di un DE Gasperi Moro Ciampi Prodi Napolitano Veltroni Franceschini...uomini di centro che guardano a sinistra non allo specchio narciso delle proprie brame.

rino ha detto...

Due rilievi che mi vedono concorde con Franz Sidoti: 1) è vero Berlusconi fa di tutto per togliere spazio sui media ai suoi avversari; 2)la politica è cosa seria che si prende cura degli altri e non "lo specchio su cui riflettere le propria vanità". Ma Berrlusconi, mi dispiace contraddirla opera in questa maniera perchè vuole prendersi cura degli altri. Se non fosse stato così avrebbe mantenuto sottotraccia la sua figura, i suoi interessi e, di certo, avrebbe lucrato molto di più nell'ombra. Ma così non è stato ... ed allora, in democrazia, si misurano i leaders dal consenso ricevuto. Al di là di quelle che possono pensare le menti illuminate, sono i cittadini a decidere chi deve governare al di là delle forme estetiche e dell'appeal, perchè sono i cittadini con i propri vizi e le proprie virtù a riconocsere chi meglio li rappresenta. Io non ho conosciuto De Gasperi, se non nei libri di storia, di certo rappresentò bene la democrazia italiana nel dopoguerra, ma era un altro contesto. Oggi viviamo in sistema mediatico che costringe tutti, protagonisti e spettatori, a misurarsi con il gossip. Forse non è altro che una mutata ambientazione a fare i learders diversi. Vada a vedere, se non lo ha già visto, il film "il DIVO", su Giulio Andreotti. E' un pezzo di narrativa cinematografica sublime, ritrae la nostra storia attuale per quella che è: una "pantomima". Scusi l'impertinenza ma il protagonista non era Mister B. ma l'osannato Giulio, anche lui specchio di un'Italia che fece pendant con i Napolitano, Prodi ed i ... De Gasperi.

Francesco ha detto...

@ RINO- Adesso ho l'impressione che Berlusconi cominci a non fare pendant con Fini e quanto prima non lo farà addirittura con Bossi. che è stratega e più furbo di lui. Comunque ciò non significa che non abbia più carte da giocare: userà le scartine tipo Gasparri, Bocchino, Capezzoni, La Russa, Mantovano, eccetera...Come vedi, non sto nominando Nania...che è fatto d'altra pasta.
Francesco

rino ha detto...

Come lei sa bene, caro Prof., non amo i personalismi e quindi non amo giudicare la qualità dei personaggi, anche perchè mi indica taluni amici per i quali e per rapporti intercorsi non intendo svilire i loro percorsi giunti alle vette parlamentari. Invece prendo spunto dalle sue parole per evidenziarLe che il contesto politico attuale, al di là delle furbizie, ha bisogno di intelligenze capaci di leggere la realtà interpretandone portata innovativa ed assegnando una prospettiva certamente più dinamica. Registro il dato che Fini sta tentando di interpretare gli aspetti nuovi che provengono da una realtà in continuo movimento in chiave laico-libertaria. Non so quanto riuscirà a trarre in termini di consenso ma certamente non è politica stagnante che intende gestire solo potere.

Francesco ha detto...

Il discorso, caro Rino, sarebbe lungo, e non tale da essere analizzato in un commento ad un post, che è transitorio. Eppure sarebbe interessante riuscire ad entrare nel merito d'una questione che, per quanto in evoluzione, intanto appare coperta da un velo d'ipocrisia, in buona parte determinato da interessi persomali.
Tu mi capisci, cosa intendo dire, e lo dico non per Fini, che sta percorrendo un cammino assai difficile,"in chiave laico- liberale". Ma non "libertaria, come hai scritto tu in buona fede, forse dimenticando che "libertario" è chi segue teorie anarchiche. Io un Fini laico-nichilista non saprei concepirlo nè ora, nè mai. Un cordiale Ciao da Francesco

rino ha detto...

Il filone libertario trae origine nell'impegno e nei colloqui stretti intessuti tra Fini e l'ala radicale del PDL. Mi riferisco a Benedetto della Vedova, che come Lei saprà da attento lettore di giornali rappresenta un idea nuova dell'Italia che guarda all'Europa dei diritti... che, però io, concordo con Lei, coniugherei, con l'assimilazione di un pizzico maggiore di doveri.

franzsidoti ha detto...

Rino è gentile ed è amico di Cicciu io sono amico di Cicciu quindi io sono amico di Rino.Gli rispondo per simpatia e gentilezza,qualità in via di rarefazione ma che implica solidarietà apertura al diverso.Sono d'accordo con l'europa dei diritti,che è concetto molto più ampio di Patria-Nazione.Già da tempo si parla di Patria della Costituzione,che scarta il luogo e il sangue,per mettere in evidenza i valori che uniscono tutti gli esseri umani.D'accordo su Fini ma idee per una nuova Italia non ne vedo.I diritti i doveri sempre gli stessi.Sono tutti scritti nella costituzione formale.Lo sforzo politico è quello di far aderire quella materiale a quella formale.E per fare ciò mi sembra che ci sia una sola strada: la socialdemocrazia non quella di Blair che aveva rimesso al centro l'individuo e la sua formazione come forza trainante della società,dimenticando la necessità di trasformare il capitalismo.E invece occorre non perdere di vista il modello renano di economia sociale di mercato in versione moderna,fondata su" un forte quadro giuridico e normativo per l'impresa privata"sulla" lotta all'accumulo dei grandi guadagni dei capitalisti" sull'impegno a garantire "un minimo sociale a tutti i cittadini".Qui la libertà è coniugata con l'uguaglianza.Non è cosa per Berlusconi.Se la politica ha un senso ,lo vedo là.Se no è ciarpame imbroglio.L'incapacità ad affrontare i problemi sfocia nel gossip.Il leader si dà in pasto ai rotocalchi creando immagini di vigore e di potenza sollecitando il popolo ad affidarsi a lui demiurgo e taumaturgo insieme.La gente non aspetta altro ,affidarsi ad un santo protettore che ti scarica da ogni responsabilità, ecc...ecc...Mamma mia adesso qualcuno mi rimprovererà che sono andato fuori tema.

franzsidoti ha detto...

Rino è gentile ed è amico di Cicciu io sono amico di Cicciu quindi io sono amico di Rino.Gli rispondo per simpatia e gentilezza,qualità in via di rarefazione ma che implica solidarietà apertura al diverso.Sono d'accordo con l'europa dei diritti,che è concetto molto più ampio di Patria-Nazione.Già da tempo si parla di Patria della Costituzione,che scarta il luogo e il sangue,per mettere in evidenza i valori che uniscono tutti gli esseri umani.D'accordo su Fini ma idee per una nuova Italia non ne vedo.I diritti i doveri sempre gli stessi.Sono tutti scritti nella costituzione formale.Lo sforzo politico è quello di far aderire quella materiale a quella formale.E per fare ciò mi sembra che ci sia una sola strada: la socialdemocrazia non quella di Blair che aveva rimesso al centro l'individuo e la sua formazione come forza trainante della società,dimenticando la necessità di trasformare il capitalismo.E invece occorre non perdere di vista il modello renano di economia sociale di mercato in versione moderna,fondata su" un forte quadro giuridico e normativo per l'impresa privata"sulla" lotta all'accumulo dei grandi guadagni dei capitalisti" sull'impegno a garantire "un minimo sociale a tutti i cittadini".Qui la libertà è coniugata con l'uguaglianza.Non è cosa per Berlusconi.Se la politica ha un senso ,lo vedo là.Se no è ciarpame imbroglio.L'incapacità ad affrontare i problemi sfocia nel gossip.Il leader si dà in pasto ai rotocalchi creando immagini di vigore e di potenza sollecitando il popolo ad affidarsi a lui demiurgo e taumaturgo insieme.La gente non aspetta altro ,affidarsi ad un santo protettore che ti scarica da ogni responsabilità, ecc...ecc...Mamma mia adesso qualcuno mi rimprovererà che sono andato fuori tema.

L'ALTRO FRANCESCO ha detto...

Caro Silvio, scusami se ti do del tu, ma siamo quasi coetanei. Stai vivendo male, vedi ovunque complotti, te la prendi con la stampa, con la magistratura,
con l'opposizione, ce l'hai con il mondo intero, non sarebbe il caso di ritirarti a vita privata e goderti il bel gruzzolo che hai accumulato in tanti anni di "onorata" attività. Sei convinto che tutti ti invidino, non credo sia così;
io e mia moglie, per esempio, abbiamo lavorato sodo per tutta una vita,
abbiamo cresciuto due figli, li abbiamo fatti laureare, ora lavorano entrambi,
ho comprato con molti sacrifici una casa "parva sed apta mihi", non ho ville
nè Yacht, in compenso ho ancora tutti i capelli e sono alto 1,80, credimi, non
ti invidio proprio, non ho incubi notturni con apparizioni di Marx, Lenin e Mao,
credo nei giudici e sono felice

Anonimo ha detto...

Le chiacchiere stanno a zero:
Per i sostenitori di Sua Emittenza:

http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/politica/mills-condannato/analisi-d-avanzo/analisi-d-avanzo.html

rino ha detto...

Alle provocazioni si risponde assecondando la china e parto dalla fine: anch'io, fino a prova contraria, credo nei giudici, ma vedo che in giro non vi è un Re Salomone, che in maniera equilibrata, proprio perchè non dipendeva dai propri umori e dalle proprie "incompiute" non tendeva trappole agli altrui interessi per inconsolabile frustrazione. Ed allora sull'affaire del Signor B. penso che la tempistica scelta (non dimentichiamo che ci troviamo in una campagana elettorale) la dice lunga sul malanimo di chi ordisce trame.
Comunque riconosco che il Signor B. non rappresenta la panacea per tutti i mali. Tuttavia non vedo personaggi, che pur essendo senza barche, senza patemi e senza grilli per la testa siano in condizioni, allo stato attuale dell'arte, di poter dare di più a quest'Italia maltrattata.
Allora vi chiedo ma sarà mai possibile che quest'Italia, costituita da tutti noi, sia in grado di prendere una via autonoma (distinta e distante) da certo leaderismo ? Fini ci sta provando, ma reputo il contesto storico-culturale ancora intriso di pregiudizi e non ancora maturo per scelte radicalmente innovatrici. Devono giungere ancora nuove generazioni per poterci liberare dalle zavorre storiche. E' un cammino difficile, ma pur sempre appassionante ...

francesco ha detto...

Scelte innovatrici, hai detto, Rino. Ma per quanto concerne Fini l'innovazione riguarda intanto la sua condotta, perchè non penso che l'indirizzo che lui sta inforcando sia originale. Fini sta imboccando una strada che già è stata tracciata da chi ha sempre amato lo Stato laico e nello stesso è rispettoso delle coscienze e dei bisogni della gente. Intendo parlare di chi s'è sinceramente battuto per la nascita e la salvaguardia di uno Stato veramente democratico, dove demos vuol dire popolo reale e non popolo bue, che tira l'aratro del padrone, di chi cioè crede di potersi identificare col popolo mentre non ha gli stessi bisogni della gente che lo compone.

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