sabato 23 maggio 2009

BASTA CHIUDERE UN PEZZETTO DI STRADA ED IL TRAFFICO VA IN TILT.




Riprendono i lavori, per il completamento del nuovo look urbano a Calderà e nelle altre zone marine attuigue, grazie alla restituzione all'impresa appaltante dell'autorizzazione ad eseguire e completare il lavori. Purtroppo capiterà che, ciò che si doveva fare in altre stagioni, venga effettuato nel periodo più caldo e di massima affluenza al mare. Comunque, meglio questo che niente.
D'altra parte, non si pensi che soltanto Calderà e limitrofi saranno nella baraonda, perchè proprio in questi giorni stiamo facendo un'altra esperienza nel centro cittadino, dove si sta registrando una situazione caotica, per l'obbligata chiusura di appena un centinaio di metri della via del Mare, di quel tronco che costeggia il torrente Longano attualmente sottoposto a lavori propedeutici per la copertura dì un tratto dell'alveo. Il traffico che, prima, intenso, s'incanalava in quel budello di strada, adesso viene dirottato verso la vecchia stazione ferroviaria, costringendo i numerosi mezzi in transito a immettersi in quella strettoia compresa tra piazza "Seme d'Arancia" e via Umberto primo: quella che avevamo più volte definito "passo caudino".
Nella speranza di evitare incidenti questo imbuto è stato momentaneamente trasformato in senso unico, per cui chi poviene dalla via Ugo di Sant'Onofrio non può inforcarlo - o per lo meno non dovrebbe, ma molti lo fanno - e dovrebbe proseguire lungo la via Umberto primo, per immettersi in via Operai. Con ulteriore ingombro e scombussolamento. Si obietterà che i lavori, quando si devono fare si fanno,
ma si dovrebbe pure avere il buon senso di provvedere ad un possibile rimedio, anche se provvisorio, perfettamente controllato con un'adeguata partecipazione dei vigili urbani. Senza invece mettere sporadicamente e saltuariamente - nei punti nevralgici - un solo vigile, che non può fare altro che stare a guardare, mentre il traffico stenta a scorrere e cresce il disordine.

3 commenti:

rino ha detto...

La ripresa dei lavori a Calderà (frazione marina di Barcellona P.G. per chi non lo sapesse) è una bella notizia, perchè coniuga il rispetto per leggi che obbligano alla trasparenza, alla legalità ed al buon andamento amministrativo alla possibilità di dare alla città un volto nuovo, portando (si spera) a compimento un altra opera pubblica. E' evidente che l'osservanza delle leggi comporta – a volte - qualche obbligatorio ritardo, ma penso che sia il giusto costo da pagare per fare buona amministrazione. Certo qualche fastidio si crea, qualche disagio nel traffico si percepisce, ma credo che la pazienza del cittadino, pur messa alla prova, sia ripagata da una città che assume non solo una veste nuova ma una diversa funzionalità con più servizi e più attrezzature, volti (speriamo) a migliorarne la qualità della vita. Cogliamo l’occasione, anche attraverso il blog, per informare che le opere pubbliche realizzande (come la ristrutturazione, quasi ultimata, della Chiesa di San Vito in Pozzo di Gotto ovvero la riqualificazione quasi ultimata del sito del Vecchio Ospedale Cutroni Zodda in Pozzo di Gotto oppure la nuova piazza di san Francesco di Paola) consegnano una città più gradevole, vivibile e capace di attirare nuovi investimenti da parte dell’imprenditoria. E’ un modello di sviluppo che, ormai innestato ed impiantato, prova ad immettere stabilmente Barcellona Pozzo di Gotto in un circuito economico virtuoso, sì da farle riassumere quell’importante ruolo di riferimento per le relazioni istituzionali e commerciali del comprensorio.

barcellonablog ha detto...

Accogliamo con piacere quanto sottolineato da Rino e, per quanto concerne i lavori sul torrente Longano ed adiacenze, gradiremmo che si facesse portavoce presso il sindaco affinchè si provveda a un controllo adeguato alle nuove esigenze del traffico, nei punti già indicati, divenuti cruciali e pericolosi, soprattutto nelle adiacenze della vecchia stazione, dove nonostante l'affissione della segnaletica,il senso unico, per mancanza di vigilanza,non viene da tutti rispettato.

franzsidoti ha detto...

Apprezziamo speriamo vigiliamo.I particolari di un'operazione la qualificano.Perattirare gli investimenti ci vuole ancora molto duro instancabile lavoro da non dormire la notte.Ce la faranno i "nostri" a darci una città a misura d'uomo?E quando dico uomo mi riferisco in particolare a Nino Pino Balotta.Sono stato alla presentazione del libro di Gastanbide ,un francese che parla di lui con ammirazione.La relazione è stata dello storico nostrano g. Alibrandi.Efficace .Ha completato il quadro un altro professore di catania non previsto dalla scaletta degli interventi.Nell'insime viene fuori una figura complessa contraddittoria da studiare con la teroria dei sistemi che lui per primo importò in italia dalla germania.Libertario anarchico libero pensatore capopopolo(ma tutto in maniera atipica) . Carcerato( per la rivolta del'48 a barcellonapg),futurista poeta scienziato professore universitario deputato comunista anomalo( con lui qui non si è sentito il centralismo democratico comunista).Cavaliere coraggioso e puro in difesa dell'onore dei poveri e degli umili.Amante della giustizia della scienza e dell'infinito.Cattolico praticante fino a 20 anni,se ne allontanò per incompatibilità di carattere.Ma l'infinito senza siepe era la sua vera e profonda possione,come espasione del tempo e dello spazio.I suoi continui viaggi a parigi lo tenevano in contatto con i fuorusciti italiani(Ioppolo) e la cultura francese.L'amore per l'infinito e per i deboli la sua poliedrica formazione e gli innumerevoli interessi ci fanno apprezzare in lui l'universalità dell'amore.I giovani e meno giovani dovrebbero conoscerlo meglio per apprezzarlo.Ringraziamo il comitato promotore pro Nino Balotta per averci dato questa possibilità di entrare in contatto con un vero uomo.Si merita il monumento all'oasi.

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