ROMA (18 maggio) - Non è un evento così raro, dice il ginecologo Carlo Flamigni, anche s

All'epoca del concepimento la donna era in crisi col compagno e aveva ammesso d'averlo tradito. Lui l'aveva perdonata, i due erano tornati insieme e la nascita dei bimbi aveva ristabilito l'armonia. Dopo il risultato del test del Dna il compagno di Mia ha dichiarato che, «amando» la donna e «avendola perdonata tempo fa», non vi saranno conseguenze: i piccoli Justin e Jordan, che ora hanno 11 mesi, saranno trattati senza distinzioni.
L'unica condizione di James Harrison, padre biologico di Jordan, è quella di non coinvolgere il padre di Justin. «Quando il bimbo sarà cresciuto - ha dichiarato Mia a FoxNews - sarà lui a decidere se incontrare il padre biologico». La coppia, che aspetta un altro bambino, ha deciso di rivelare ai gemellini la verità solamente quando «saranno abbastanza grandi da poter capire». I medici di Dallas hanno dichiarato di «non aver mai visto prima un caso di 'superfecondazione eteropaternale'» (questo il nome scientifico dell'insolita circostanza) e che non si aspettano di vedere un altro caso simile.
«La nascita di due gemelli da due padri diversi è un evento molto meno raro di quanto si possa pensare», commenta Carlo Flamigni, ginecologo e membro del Comitato nazionale di bioetica. «Il fatto - ha spiegato il ginecologo - è che spesso i controlli genetici non si fanno, ma un dato in Francia, neanche troppo recente, ha dimostrato che il 14% dei bambini non è del padre presunto tale. Sicuramente l'evento non è una cosa strana o incomprensibile dal punto di vista biologico dato che la fecondazione di due ovuli anche a distanza di 24 ore è un evento molto frequente».
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