martedì 28 settembre 2010

2 OTTOBRE. AD UN ANNO DALL'ALLUVIONE IL MOVIMENTO CONTRO IL PONTE TORNA IN PIAZZA



I SOLDI DELLA GRANDE OPERA VADANO ALLA TUTELA DEL TERRITORIO

Il popolo del NoPonte, dopo la partecipata manifestazione del 28 agosto a Torre Faro, tornerà in piazza, per le strade di Messina, sabato, 2 ottobre a riconfermare l’assoluta contrarietà all’avvio dei cantieri e a chiedere con forza di intervenire per le vere priorità:
"Il 75% del patrimonio abitativo messinese - si legge in un comunicato - non è a norma contro il rischio sismico
; gran parte delle scuole non ha nemmeno l’agibilità e versano in drammatiche condizioni igieniche e ambientali, mentre oltre l’80% dei comuni della provincia è a rischio idrogeologico. Inoltre, sulla sponda calabrese dello Stretto, la Costa Viola e tutta l’area di Villa San Giovanni-Cannitello sono a forte rischio sismico ed idrogeologico". "Con meno della metà di quanto la Società dello Stretto ha ingoiato in 20 anni (circa 500 milioni di euro spesi in “studi e progetti”) si calcola che si potrebbero riqualificare case, scuole, ospedali e dare lavoro ad oltre 3.000 operai".Dalla manifestazione nazionale, svoltasi a Cannitello, il 19 dicembre 2009 - prosegue la nota - restano sempre attuali le principali priorità: 1) messa in sicurezza del territorio (sicurezza, d’altronde, era stata la parola più usata in campagna elettorale dagli stessi componenti del Governo, che hanno, però, ignorato gli allarmi lanciati dagli esperti e dagli abitanti); 2) ammodernamento del sistema viario; 3) potenziamento e ammodernamento della flotta marittima; 4) rifacimento delle condotte dell’acqua e gestione pubblica come bene comune non alienabile; 5) allestimento dei servizi essenziali fondamentali in ogni territorio, a partire da quelli sanitari".

"Il nostro non sarà un corteo di commemorazione, ma una giornata di lotta: facciamo appello ai comitati locali, ai lavoratori, ai precari, ai disoccupati e ai cittadini tutti perché portino in questa manifestazione tutta la loro rabbia contro l’assurdo spreco di risorse pubbliche, mentre l’area dello Stretto sprofonda in una devastante crisi economica e ambientali".

"Pretendiamo che i soldi destinati al Ponte vengano immediatamente utilizzati per mettere in sicurezza sismica ed idrogeologica i nostri territori perché i tragici eventi che hanno colpito Giampilieri, Scaletta e gli altri paesi della riviera Jonica non possano più ripetersi".

1 commento:

Unknown ha detto...

Il ponte sarebbe una bella cosa. Ma non è la priorità.Le cose da fare sono quelle indicate da ''No Ponte''.Ieri sera a Ballarò è stato evidenziato il fallimento di questo 'governo del fare',mettendonone in evidenza lacune e priorità mancate.Tutti ne hanno parlato malissimo :il sindacato confindustria il bravissimo e convincente rappresentate del nuovo gruppo parlamentare FLI Bocchino il bravissimo e convincente giornalista di 'Repubblica'il rappresentante dell'opposizione parlamentare.L'unico che l'ha difeso è stato il penoso e bugiardo ministro Bondi. Quella trasmissione è stata l'antirelazione di quella che oggi il presidente Berlusconi terrà in parlamento con richiesta di fiducia.Il governo sopravviverà ma continuerà un'infruttifera legislazione in difesa di uno solo e dei suoi guai giudiziari,fino alla scadenza ravvicinata di nuove elezioni.
Franzsidoti


P.S.''Noi non siamo liberi perchè non riconosciamo nulla al di sopra di noi,ma perchè onoriamo qualcosa al di sopra di noi(Goethe)''.
Verità e libertà sono valori irrinunciabili per i nobili di spirito,per la buona politica,e questo governo li deprime.

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