lunedì 21 settembre 2009

IL PDL ALL'ARS HA ORMAI PERSO IL SENSO DELLA COERENZA



SIGNIFICATIVA LETTERA DEL SENATORE DOMENICO NANIA A SCHIFANI E ALFANO, PER INVITARLI A RITIRARE I LORO "AMICI" DAL GOVERNO DI RAFFAELE LOMBARDO

Ma cosa sta succedendo a Palermo?
Vuoi vedere che si stanno creando le premesse per aprire una crisi politica che investirà, addirittura, il governo nazionale?
Si, perchè quando i sintomi di una malattia politica si rivelano nella nostra Isola, puoi dire che con certezza presto diventeranno pandemici e il malessere colpirà il cuore della Nazione.
E il cuore è a Roma.
E allora che sta succedendo, in Sicilia?
A Palermo, Miccichè che, dopo le disubbidienze iniziali, era stato invitato a calmarsi, non s'è calmato affatto e, pur tralasciando l'idea del partito del sud, ha deciso di ufficializzare negli enti locali e, se necessario, all'ARS la costituzione di propri gruppi Pdl autonomi .
Francesco Cascio che, dell'ARS è presidente e, in quanto tale dovrebbe fare da arbitro, entra prepotentemente nell'agone con la maglia azzurra dell'ex forzitalia e pretende di tirare la squadra fuori campo.
Vuole, insomma la crisi e lo scioglimento dell’Assemblea.
Non pretende tanto, invece, il coordinatore regionale del Pdl Mimmo Nania, il quale chiede che almeno si smetta con l'ipocrisia e manda una lettera a Schifani e Alfano perché compiano un atto coerente ritirando dal Governo Lombardo i loro due assessori.

"E' giunto il momento di ritirare i due assessori dalla Giunta regionale in rappresentanza dei due leader siciliani dell'ex Forza Italia - scrive Nania - senza che questo significhi assolutamente ritirare il sostegno a un governatore che dobbiamo continuare a sostenere lealmente".

"Il ritiro degli assessori - aggiunge il coordinatore del Pdl - metterebbe in risalto il sostegno, a volte camuffato, a volte palese, dei tanti Cracolici e Lumia del Pd, e ridarebbe dignità alla politica. Se la politica si trasforma in una giungla hanno il sopravvento le iene e gli sciacalli. Se diventa il regno della chiarezza e della responsabilità, possono vincere le ragioni del consenso e del rispetto per tutti".

D'altronde, secondo Mimmo, "se Lombardo resta presidente è perché l'opposizione, oggi rappresentata formalmente dal Pd e dall'Udc (che insieme avrebbero 41 deputati regionali), non presenta una mozione di sfiducia. Se la presentassero e fosse approvata, Lombardo sarebbe già a casa e i Siciliani potrebbero eleggere un presidente facendo chiarezza in un quadro politico che giorno dopo giorno si aggroviglia sempre di più. Ovviamente non è questo lo scenario che mi auspico. Anche se, non dimentichiamolo, il quasi 70% di coloro che hanno proposto e votato Lombardo sono fuori dal governo regionale".
Ma nel governo regionale di don Raffaele, anche se dovessero venire a mancare i due assessori "sponsorizzati" dal presidente del senato e dal ministro della giustizia, ne resterebbero altri due del Pdl, di radici aennine.
E di questi, che sicuramente sono finiani, per discrezione ed antico affetto, l'amico Nania non fa alcun cenno.
Particolare, questo, che non sarebbe condiviso dall'altro coordinatore, Giuseppe Castiglione, di radici forziste. il quale sa che i finiani, nel governo Lombardo-bis. assieme ai non lealisti miccicheiani e ai fedelissimi del MPA basterebbero a costituire una maggioranza in grado di sostenere il governo Lombardo.
E lui il governo di don Raffaele lo gradisce come il fumo negli occhi.

La risposta del ministro Angelino Alfano, alla lettera di Nania, non si fa attendere. Ed è "NO", non ci sarà nessuna dimissione dal Governo regionale per iniziativa del guardasigilli. "Un problema del genere, che ha sicuramente riflesso nazionale - spiega Algano - può essere affrontato e risolto soltanto dal leader del Pdl".
Insomma, come avevamo detto in apertura, ciò che si agita in Sicilia, prima o poi sommuove Roma.

Francesco Cilona

3 commenti:

Lino Giusti ha detto...

La coerenza è la virtù degli imbecilli.

(Oscar Wilde)

Unknown ha detto...

Sono d'accordo con Oscar Wilde.Ma qui mi sembra che non si tratti di incoerenza .Si tratta di disonestà.I politici onesti dovrebbero essere onestamente impegnati a fare quello per cui sono stati eletti: l'interesse generale.Qui vedo solo lotte faziose interne proprio alle forze politiche che dovrebbero governare secondo il mandato loro affidato dagli elettori.Se non ne sono all'altezza, e alcune di quelle forze si coalizzano per far cadere il governo possono legittimamente farlo.Ma tutto nella trasparenza e chiarezza necessarie a far capire agli elettori il motivo della crisi.Cioè questa dovrebbe essere verificata in un dibattito nel Parlamento siciliano.Franz

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

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