"Stiamo lavorando al progetto di nuovi insediamenti, che dovremmo fare con tecniche ipermoderne e che dovrebbero consentire di darci delle abitazioni assolutamente confortevoli nel giro di cinque o sei mesi".Con questa illuminante dichiarazione, il premier ha sottolineato, in un'intervista rilasciata a Radio Vaticana, la volontà del governo di fare uscire presto dalle tende i terremotati d'Abruzzo e sistemarli in alloggi nuovi e sicuri, anzi ipersicuri.
Quindi, tempi brevi, non oltre i cinque-sei mesi, perchè "La permanenza in tenda non può durare troppo. Dopo la prima fase, quella dello scampato pericolo, possono subentrare malinconia e disperazione e ciò può determinare rabbia". Ecco il pericolo: la rabbia. Nessun accenno al fatto che a settembre, in Abruzzo, l'autunno si può definire inverno, perchè già la temperatura non supera i cinque gradi. E in quelle condizioni, sarebbe mostruoso pretendere che vecchi e bambini - ma anche giovani sani - rimangano nel guado di un campo adattato a tendopoli.
Probabilmentte, questa causa principale, è scontata e non può che essere stata alla base delle preoccupazioni di un premier che bada anzitutto alla salute del suo popolo, prima di occuparsi di eventuali arrabbiature.
Oltre alla questione della permanenza in tenda dei profughi, un altro non meno grave problema si spera che assilli i nostri amministratori: quello della assoluta necessità di accertare - anche queste in tempi rapidi, prima che scvaniscano gl'indizi - le responsabilità per il crollo anomalo di molti edifici e dell'altrettanto anomala fine di giovani vite, schiacciate dall'irruente peso di macerie, frutto della stoltezza umana.
Lo stesso problema che fa dire al presidente della Camera, Gianfranco Fini, che è"giusto il sentimento che si accertino eventuali responsabilità" dei danni provocati dal terremoto in Abruzzo.
"La vicenda abruzzese - spiega il presidente della Camera intervenendo alla festa nazionale dei piccoli comuni - deve massimamente indurre gli amministratori, chi governa ed i parlamentari a non transigere nella prevenzione e nel rispetto delle regole. Se ciò non avviene, le conseguenze le vediamo tutti. Sono angoscianti e provocano il giusto sentimento di chiedere l'accertamento di eventuali responsabilità ". "Ognuno ha la responsabilità di rispettare e di fare davvero rispettare le regole che il Parlamento dà alla comunità nazionale, magari dopo un grande dibattito ed un aspro confronto": Questo riferimento al "grande dibattito del Parlamento" e la sollecitazione all'avvio di inchieste sulle responsabilità sembra che facciano da contraltare a quanto finora aveva auspicato Berlusconi: Parlamento e procedimenti investigativi in secondo piano.
Quindi, tempi brevi, non oltre i cinque-sei mesi, perchè "La permanenza in tenda non può durare troppo. Dopo la prima fase, quella dello scampato pericolo, possono subentrare malinconia e disperazione e ciò può determinare rabbia". Ecco il pericolo: la rabbia. Nessun accenno al fatto che a settembre, in Abruzzo, l'autunno si può definire inverno, perchè già la temperatura non supera i cinque gradi. E in quelle condizioni, sarebbe mostruoso pretendere che vecchi e bambini - ma anche giovani sani - rimangano nel guado di un campo adattato a tendopoli.
Probabilmentte, questa causa principale, è scontata e non può che essere stata alla base delle preoccupazioni di un premier che bada anzitutto alla salute del suo popolo, prima di occuparsi di eventuali arrabbiature.
Oltre alla questione della permanenza in tenda dei profughi, un altro non meno grave problema si spera che assilli i nostri amministratori: quello della assoluta necessità di accertare - anche queste in tempi rapidi, prima che scvaniscano gl'indizi - le responsabilità per il crollo anomalo di molti edifici e dell'altrettanto anomala fine di giovani vite, schiacciate dall'irruente peso di macerie, frutto della stoltezza umana.
Lo stesso problema che fa dire al presidente della Camera, Gianfranco Fini, che è"giusto il sentimento che si accertino eventuali responsabilità" dei danni provocati dal terremoto in Abruzzo.
"La vicenda abruzzese - spiega il presidente della Camera intervenendo alla festa nazionale dei piccoli comuni - deve massimamente indurre gli amministratori, chi governa ed i parlamentari a non transigere nella prevenzione e nel rispetto delle regole. Se ciò non avviene, le conseguenze le vediamo tutti. Sono angoscianti e provocano il giusto sentimento di chiedere l'accertamento di eventuali responsabilità ". "Ognuno ha la responsabilità di rispettare e di fare davvero rispettare le regole che il Parlamento dà alla comunità nazionale, magari dopo un grande dibattito ed un aspro confronto": Questo riferimento al "grande dibattito del Parlamento" e la sollecitazione all'avvio di inchieste sulle responsabilità sembra che facciano da contraltare a quanto finora aveva auspicato Berlusconi: Parlamento e procedimenti investigativi in secondo piano.
3 commenti:
Giusto pensare al prossimo freddo e alle nuove abitazioni per i terremotati.Quanto promesso da Berlusconi è straordinario e forse possibile se si pensa ad abitazioni in legno.Antisismiche e confortevoli.Per il costo dovrebbero essere definitive.Le parole del presidente tradiscono una preoccupazione prevalente.Fare presto per non fare arrabbiare gli aquilani.Fini pensa più da statista alla prevenzione all'accertamento delle responsabilità.I due pensieri si completano.E devono andare insieme.Speriamo.Noi barcellonesi sappiamo che qui da noi c'è molto abusivismo edilizio.E l'abusivo costruisce senza autorizzazione nè controllo, in particolare antisismico.L'abusivismo ha anche questa grande pecca.Noi in questo momento soffriamo per un annunciato cataclisma ecologico,connesso con i rifiuti urbani .Si porta la differenziata agli appositi cassonetti ma non è possibile depositarvela .Sono pieni e attorniati di rifiuti.I cittadini sono arrabbiati.Arrivano là con il loro carico e non sanno dove depositarlo.La raccolta il trasporto l'arrabbiatura. Sindaco su questo blog ci sono le ansie i bisogni le proteste dei cittadini.Spazzatura infinita cacce di cani anche sui marcipiedi di via Roma traffico caotico indisciplina stradale pericolosa assenza di controlli.Quello che l'amministrazione fa è troppo poco .Appreziamo l'impegno di tenere pulita e fiorita piazza duomo ma bisogna fare di più e in modo più sistematico almeno in diversi punti di frazioni e quartieri.Il quaderno delle lamentele e dei suggerimenti è troppo lungo .In particolare mancano giochi per i bambini.Farli in piazza al posto di quella orrenda fontana cimiteriali,in legno e corda.I bimbi nel cuore della città .Sarebbe bello.Speriamo.L'indice della speranza sale ma ...
Finalmente un Signor commento!
manca, infatti, a questa amministrazione una cultura che miri alla tutela del fanciullo: la Villa comunale e tutti gli altri spazi per bambini sono degradati e degradanti, le scuole mancano di manutenzione e decoro. Non mancano, però, iniziative positive da parte della, ad esempio, della responsabile-biblioteca(settore bambini) o di altre istituzioni, ma, troppo spesso, le loro idee rischiano di perdersi nel mare dell'indifferenza e dell'inefficenza del peggior assessore di questa amministrazione(Dott.LIzio) o di cozzare con la medriocrità di "piccoli burocrati".
La lista delle lamentele potrebbe durare per molte righe ancora, infatti ho dimenticato di parlare del senso di insicurezza che prova un genitore nel portare i propri figli in piazza dove, nella zona pedonale, i motori sfrecciano come saette a ciel sereno nella colpevole arrendevolezza degli ausiliari del traffico; i marciapiedi e le aiuole sono pieni di escrementi...
Riflettendo mi chiedo però, è tutta colpa del Sindaco, o c'è radicato nel barcellonese un profondo senso di inciviltà e una mancanza della cultura del rispetto della cosa pubblica?
ma a
Sono ledue facce della stessa medaglia: l'uno e gli altri cooperano perchè la città vada in perdizione.
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