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Chiuso il termine, per la presentazione dei simboli che dovrebbero contrassegnare le liste per le elezioni europee del prossimo mese di giugno, adesso il ministero dell'Interno ha un paio di giorni per il loro controllo. Sono in tutto 93 i contrassegni presentati, per la cui eventuale collocazione addirittura non è mancata una gara tra gli interessati. Accanto ai "loghi" ormai noti dei partiti tradizionali, ne sono stati depositati molti altri inattesi o curiosi. Tra i cur
iosi, non è stato inatteso quello presentato da Mirella Cece, che ormai da trent'anni insiste con il simbolo del "Sacro Romano Impero". Ugualmente scontati alcuni altri contrassegni prodotti puntualmente dal dottor Cirillo - un sessuologo ormai noto produttore di tali stranezze - che ha depositato ben cinque "loghi" uno più assurdo dell'altro, ma non del tutto nuovi, visto che alcuni erano stati ufficializzati in occasione di precedenti elezioni. Tra quelli che sicuramente (o quasi) non saranno utilizzati ci sono i vecchi simboli dismessi che avevano contrassegnato le liste dei due maggiori partiti attuali: Pd e Pdl, quali quelli della margherita, della quercia, dell'asinello, di forza italia e di alleanza nazionale, che sono stati depositati per tutelare il "copyright", per avere cioè la garanzia che nessun'altra forza politica possa cogliere l'occasione per utilizzarli.
1 commento:
Finite le ideologie i partiti non hanno più senso.I partiti ideologici avevano la vista lunga.Pensavano ai vari tipi di società da creare o difendere.Ora hanno la vista corta cortissima pensano solo ad acchiappare voti per la prossima elezione,per il potere personale e di gruppo.Tradiscono l'idea di polis di bene comune di libertà di uguaglianza nella libertà di fraternità.Valori che vengono da lontano e sempre validi che distinguono la destra dalla sinistra.Distinzione anch'essa sempre valida.E i sindacati anch'essi divisi in tante sigle che configurano ancora le vecchie divisioni partitiche.Il grande Vittorio Foa li esorta all'unità per combattere la battaglia contro la povertà,cotegoria più vasta del lavoro.
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