martedì 16 settembre 2008

LA FESTA DI "SINISTRA DEMOCRATICA" E I PROBLEMI DELL'ITALIA DI OGGI


Nei prossimi giorni, in occasione della "Festa della Sinistra Democratica" nel corso di una serie d'incontri, programmati per l'occasione, si parlerà sicuramente, oltre che di qualcosa di sinistra, di Veltroni e il suo PD e di Berlusconi e la sua attuale politica.
E' presumibile che, per l'occasione, accanto alle inevitabili critiche a carico dell'attuale governo, non mancheranno le prese di posizione nei confronti del PD, che potrebbero essere inasprite da chi vorrebbe che tale partito operasse facendo qualcosa di...sinistra.

Di fronte a questa prospettiva cercherò di dire cosa penso io.
Considerando che il Pd è nato soltanto di sette mesi anziché di nove, e quindi con gli inevitabili difetti della immaturità, se si vuole davvero che cresca nella normalità, è giusto che venga protetto, curato e non bistrattato da chi ha contribuito al suo concepimento.
Invece vedo che, o per troppo sofismo o per gelosia o per desiderio di supremazia, al suo interno, sempre più spesso, s'interviene più per criticare e litigare anziché per costruire.
Si dice che Veltroni è la persona sbagliata. Ma allora perchè è stato scelto lui alle "primarie" e non la Bindi o qualche altro?
E quel "qualche altro", che in quell'occasione è stato a guardare dalla finestra, perchè ora interviene a muso duro invece di dare una mano per farlo uscire dall'imbuto in cui s'è (o l'hanno) cacciato?

Tutto andava bene, all'inizio, quando sembrava che la nascita del PD stesse mettendo alle corde Berlusconi e i suoi camerati. Ma poi - non appena la contromossa del cavaliere ha messo in minoranza il Pd ed addirittura ko la sinistra cosiddetta radicale - la musica è immediatamente cambiata ed è cominciato il cannibalismo all'interno del nuovo partito democratico.
Perchè mai tutto ciò?
Sono convinto che sarebbe piuttosto logico e conveniente analizzare con serena obiettività l'intera situazione, e cercare d'individuare quale debba essere la vera identità del partito, quale il progetto del suo sviluppo, quale la sua collocazione non solo in Italia, ma anche al Parlamento Europeo. E ciò per uscire dallo stato di precarietà, che in crescendo sta dando a Berlusconi tutto il vantaggio necessario per fargli alzare la cresta e consentirgli di fare e disfare con un autoritarismo - truccato - che farà male alla democrazia. E ciò con l'unanime complicità della sua maggioranza e il sonnolento consenso di gran parte del popolo italiano, ipnotizzato da quelle televisioni che sarebbero divenute il "suo" tallone d'Achille, se il centrosinistra non fosse stato tanto infingardo da sembrare addirittura complice nel rinviare alle calende greche l'invocata legge sul conflitto d'interesse.
Anch'io sono dell'avviso che Veltroni ha commesso un grosso errore di valutazione, quando ha creduto di potere dialogare con Berlusconi, soprattutto perchè non ha capito che quell'uomo ama discutere soltanto di cose che gli possono recare vantaggio. Come è stato sbagliato l' antiberlusconismo insistente e parolaio, che è servito a fare al bersaglio più pubblicità che danno, ugualmente, a mio modesto parere, si sbaglia a non lottare Berlusconi con tutte le forze e risorse politiche possibili, che non dovrebbero mancare ai suoi avversari.
Basterebbe solo accantonare l'attuale tendenza al litigio interno e le diffidenze tra possibili alleati.

Francesco Cilona

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