mercoledì 17 settembre 2008

CANI RANDAGI IN CITTA' E TANTA....INSENSIBILITA'



















...."Il cane - si dice - è l'amico fidato dell'uomo", ma si potrebbe anche dire che l'uomo non è sempre amico del cane. E non parlo qui di quelle persone che, per carattere o ragioni personali, preferiscono non avere cani in casa, ma di coloro che, pur avendo un cane e forse anche più di uno, quando più non gli aggrada la presenza dell'animale - o perchè vecchio e malandato o perchè malato - anziché curarsi del povero vecchio amico fedele, lo mandano a quel paese, abbandonandolo nella strada, nel torrente, nel bosco, dove gli viene più comodo e indispensabile per porre tra sè ed il cane tanta distanza da rendergli difficile la strada di ritorno.
Qualche volta m'è capitato di vedere, in una strada provinciale, una macchina fermarsi per consentire che un povero cane venisse scaraventato nella strada. Sarà stata gente d'altro paese che, per sbarazzarsi dell'animale, avrà viaggiato un po', e forse più di un po', malgrado l'alto costo della benzina. Cinque euro di consumo in più valgono la pena quando ci si vuole liberare di un peso. E questi poveri animali, presto divenuti randagi, a volte riescono a raccogliersi in branco, altre volte intristiscono in solitudine, e vagabondano nelle strade.
Nella nostra città, nonostante la generosità di volontari, se ne vedono parecchi in giro sui marciapiedi, con quei loro occhi immalinconiti, spesso cisposi, generalmente mansueti, più dei loro padroni che sicuramente non conoscono nè la mansuetudine, nè la sensibilità umana.
Le due foto, qui riportate, sono state scattate ieri nel centro storico di Barcellona, e dicono chiaramente che, malgrado tutte le promesse fatte, gli amministtratori di Palazzo Longano - non lo chiamerò mai con altro nome quel Palazzo - nulla fanno per liberare le nostre strade dai randagi, perchè nulla hanno fatto e faranno per attuare l'anagrafe del cane e l'applicazione del microcip per il suo riconoscimento.

Fra' Galdino

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