
Si sta registrando, in questi giorni, a Barcellona, una polemica
- secondo me posticcia - sull'imminente trasferimento del "seme d'arancia" di Emilio Isgrò dalla piazzetta della vecchia stazione ferroviaria al vicino spiano ricavato con la trasformazione del dismesso scalo.
Quindi alcune decine di metri più al largo del sito attuale.
Già la base del monumentale seme è stata smantellata e s'attende che, una volta preparata una dignitosa base che (si spera) rispetti il progetto originale, l'opera venga trasferita e risistemata.
Si vuole montare il caso, per fare un po' di pubblicità al fin troppo trascurato seme, su un lato del quale addiritura s'era persino sfogato qualche grafomane, senza che poi nessuno si curasse di porvi rimedio?
Lo si faccia. Lo stesso d'altronde avvenne quando, all'atto della collocazione in piazza stazione, si blaterò parecchio sull'opportunità o meno di quella scelta, spesso anche condendo la critica con giudizi poco edificanti sulla validità piuttosto dell'opera che dell'ubicazione.
Ricordo che, in occasione dell'inaugurazione organizzata dall'Amministrazione Speciale, dedicai all'evento un commento sul Giornale di Sicilia, scrivendo - tra l'altro - che, non ritenendomi competente, non intendevo esprimermi sulla validità artistica del Seme d'arancia.
Per cui, accennando alla polemica - che, ripeto, anche allora ci fu sulla sua ubicazione - mi sembrò giusto dire qualcosa del genere, che cito a memoria: Se si tratta di un'opera artistica, il posto scelto non mi sembra idoneo, perché la sacrifica; se invece artistica non fosse, in quella piccola piazza costituirebbe soltanto un ingombro.
E adesso spero che Emilio, se mi leggerà, mi grazierà, evitando di ricorrere ad eventuali cancellature.
UTILE CLICCARE
Intervista con Emilio Isgrò. 2008 at G A M M M
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