In questi giorni, in seguito allo sgombero dei marciapiedi da strutture ritenute abusive o illegalmente autorizzate, e in concomitanza col grave atto intimidatorio a danno del vicecomandante dei Vigili Urbani, Maimone, si sono intrecciate ai formali sensi di solidarietà nei confronti dell'ufficiale del Corpo di Polizia Urbana, discussioni e proposte riguardanti il possibile riassetto del piano commerciale cittadino e la costituzione - declamata e mai attuata - del mercato del contadino, entrambi ritenuti utili a sgombrare la città dallo stato di disordine in cui è precipitata, per carenza di attenzione ai suoi reali problemi.
Su queste argomentazioni ci sarebbe da dire tanto, se si riuscisse ad avviare un dialogo tra i responsabili e la cittadinanza.Ma perché ciò sia fattibile è opportuno che si dia l'avvio.
Per questo ospitiamo una nota del consigliere comunale Orazio Calamuneri che cerca di fare il punto sulla situazione sopra accennata.
COMUNICATO STAMPA "In merito a quanto avvenuto in questi giorni a Barcellona P.G. ritengo necessario fare chiarezza. L’ingiustificabile episodio capitato al Comandante Maimone è da condannare senza se e senza ma. E la solidarietà piena anche la mia personale, non viene fatta a comando di qualcuno anche provocatoriamente ma è sincera e dovuta, come deve essere in una società civile. Ma attenzione a non fare simultanei e facili collegamenti con gli addetti alla vendita di frutta e verdura, criminalizzando una intera categoria di lavoratori che si guadagna il pane con tanti sacrifici lavorando almeno 17 – 18 ore al giorno, procurandosi la merce da vendere nei mercati di Catania, Ragusa, Siracusa e Messina. Del resto si sa da sempre che tradizionalmente i barcellonesi il commercio ce l’hanno nel sangue. E il mercato del contadino (ancora da fare) con i prodotti locali non può rimpiazzare tutta la merce necessaria. Infatti molta merce non viene prodotta nemmeno in zona dove mancano strutture e infrastrutture e dove accusiamo ritardi decennali. Creando il mercato del contadino non si potrà privare la città del Pomodoro di Pachino, delle Banane, di molta altra frutta esotica e così via dicendo. Il problema pertanto è quello di fare le regole e chi vuole fare questa attività deve sapere di attenersi alle regole. E anche qui ci dobbiamo fare un po’ di autocritica sui ritardi accumulati anche in questo campo. Pertanto è necessario mettere mano urgentemente alle regole per ristabilire un po’ di serenità di cui Barcellona ha tanto bisogno".
Orazio Calamuneri
10 commenti:
Sempre pronto il prode Orazio a difendere il "lavoro" in tutte le sue forme,ma bisogna fare attenzione a muoversi in un quadro di legalità e di rispetto delle regole,cosa che fino ad oggi è stato ampiamente disatteso, nella indifferenza generale, anche di Calamuneri che da tanti anni è consigliere comunale di Barcellona Pozzo di Gotto.
La soluzione per disciplinare il commercio "degli ambulanti a posto fisso" c'e, ed è quella di ricreare
"a piscaria" e cioè il mercatino rionale giornaliero.
E c'è anche il posto dove farlo,e cioè nell'area del mercato settimanale,ampiamente sottoutilizzata,e con disponibilità di ampi parcheggi.
Pensate che il mercato del contadino farà sparire dal mercato barcellonese l'ananas, il kiwi e le banane etc. ahhaaaahhhahhhahhaaa
e che la maledizione dell'Uomo Del Monte si abbatterà su di noi? ahahahahahahahhaaahahahh .....che ridere
Nino, la frutta esotica potrà essere superflua e quindi preoccuparsi per la sua mancanza sarà sciocco, tanto da farti ridere: ma devi convenire che ormai il nostro contadino, diciamo meglio agricoltore, non è in grado di produrre nel suo orto tutta l'ortofrutta che ormai riempie il mercato cittadino. Qui adesso, se in un orto ci sono due alberi di pere sono troppi, se c'è un melo è un miracolo, ci saranno tutt'al più le cucuzzelle e i cetrioli, ma non i meloni e le angurie sufficienti, e così via di seguito.
D'altronde, se il sabato vai al mercato di sant'Andrea, trovi gli ortolani che non possono che esporre pochi tipi di prodotti ed in quantità limitata. I negozi di frutta e verdura, quindi, ci vogliono, ma non così selvaggi e sovraesopsti come sono stati tollerati finora: devono essere senza alcuna esposizione esterna e con locali adeguatamente igienici e capienti. Se poi a ciò si aggiungerà il mercato del villano, sarà il ben venuto, ma sempre coi suoi limiti:che sono d'altronde garanzia che il mercato del contadino tratta soltanto
produzione genuina locale.
La frutta esotica non scomparirà dal mercato, perché dovrebbe, il mercatino del contadino occupa un piccolissimo spazio nel mercato e che dà la possibilità ai coltivatori locali di avere un punto vendita autogestito, di vendere a prezzi un po’ più vantaggiosi rispetto ai grossisti e alle famiglie di comprare, prodotti di stagione, un po’ meno.
Non credo che la presenza di un piccolo mercato di prodotti locali, di cui non fate altro che sottolineare che si tratta di produzioni veramente ridotte, può essere la causa della vostra ipotizzata carestia di prodotti ortofrutticoli esotici o proveniente anche da altri comuni. Tra l’altro il mercato del biologico proprio a Barcellona e ben rappresentato da un’azienda leader nel settore dove famiglie provenienti da tutta la provincia vanno a fare la spesa quotidianamente. Viviamo in un paese europeo democratico e il mercato è libero e non può essere né condizionato né addirittura penalizzato con l’assenza di qualsivoglia prodotto di genere alimentare.
Al mercato di San Andrea è vietato l’accesso alle auto, moto, ciclomotori ed autocarri, non c’è inquinamento atmosferico urbano.
Devo segnalare che il procurato allarme di carestia di frutta è il motivo che mi fa ridere, voglio, però, rassicurarvi che comunque andranno le cose la Raynair sarà lieta di organizzare viaggi da e per Banana Village o Ananas City a basso costo. Torniamo a parlare della questione salute. La frutta e verdura non deve e non può essere venduta all’aperto per strada perché è piena di sostanze tossiche provenienti dagli scarichi delle auto, bisogna proteggerla con apposite confezioni e gli operatori devono indossare apposite mascherine così come fanno in tutto il mondo,tutto qui
Nino Bucalo
Siamo sicuri che il contadino tratta "SOLTANTO" prodotti genuini e locali? O si fornisce dove vanno anche i commercianti? Cioè il mercato di "Nasari" Per quanto riguarda il mercatino rionale, sono convinto che se viene fatto sparira come è sparita la vecchia e bella pescheria di via longo.
Creare una nuova pescheria per gli ambulanti, sicuramnete farà la stessa fine di quella di via longo. Gli ambulanti hanno dei posti ben precisi.Via Marconi, Via kennedy, piazza Libertà, S. Giovanni, via amendola ecc.ecc. Agli ambulanti posti che non sono di passaggio non interessano. Gli ambulanti devono fare quello che la legge gli impone, girare per le vie della città (fermarsi un po e ripartire)
E così siamo tutti d'accordo: frutta e verdura possono essere messe in commercio, nel rispetto delle regole per la salvaguardia dell'igiene, della qualità e del giusto costo.
Venga pure il mercato del contadino, purché gestisca prodotti genuini e diventi possibilmente incentivo di ripresa dell'agricoltura locale.
Insomma un'aspirazione che non so se possa essere considerata, coi tempi che corrono,....realistica.
Saluti a tutti e buona domenica!
Per tutti coloro i quali sono stufi di vedere le nostre strade insozzate da volantini di ogni genere. Convinciamo i nostri amministratori ad emettere un ordinanza che vieta il rilascio di volantini.
CHE NE DIRESTE SE GLI UFFICI COMUNALI PREPOSTI, DAGLI AMMINISTRATIVI AI SANITARI, INFORMASSERO I CITTADINI ATTRAVERSO MANIFESTI A QUALI RISCHI ANDREBBERO INCONTRO SE EFFETTUANO ACQUISTI DA QUESTE BANCARELLE ABUSIVE, SOTTO TUTTI GLI ASPETTI?
Faccio notare che in tutte le città
bene amministrate,anche quelle del sud italia,ci sono i mercatini rionali dove gli ambulanti vendono i loro prodotti,di produzione locale o no.
Quando funzionava la pescheria di via longo,(anni 60 e anni 70),le bancarelle disseminate per la città ancora non c'erano e la pescheria era anche un luogo di incontro e socializzazione per il cittadino che andava a fare la spesa.
Il proliferare delle bancarelle abusive per gli angoli della città
fu una delle cause che causò il dissolvimento della antica pescheria.
Una nuova "pescheria",moderna e fornita di parcheggio per le auto,con chioschi ben fatti ed esposizioni che garantiscano l'igiene dei prodotti potrebbe dare maggiore visibilità alla produzione locale,ma soprattutto potrebbe fare da contraltare alla grande distribuzione dove non c'è spazio
né per i produttori locali, né per i piccoli commercianti.
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