mercoledì 10 marzo 2010

LE PREOCCUPAZIONI PER L'IMPOSIZIONE DI UN PIANO SANITARIO PENITENZIARIO SCONVOLGENTE, PRESSO L'OPG DI BARCELLONA, POTREBBERO NON AVERE FONDAMENTO


LADDOVE S'E' CERCATO DI SPERIMENTARLO HA CREATO SOLO DISAGI E DISCREPANZE


Sono già anni che, presso l'Opg di Barcellona, regna disagio per le incertezze create dall'annunciato passaggio della Sanità Penitenziaria al Servizio Sanitario Regionale.
L’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto, in analogia a quanto avvenuto con altre similari strutture, dovrebbe impiegare, al suo interno, medici e operatori del S.S.N., lasciando alla Polizia Penitenziaria l’onere di assicurare la sicurezza fuori delle “stanze di degenza” delle persone internate”.
Secondo il segretario generale del sindacato autonomo Domenico Nicotra , tale novità comporterebbe conseguenze negative, oltre che per la Regione e per il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, soprattutto per il personale attualmente operante presso la predetta struttura e le famiglie.
Al fine di avere chiarimenti e delucidazioni sul futuro dell’Ospedale e su quello dei dipendenti, l’Osapp ha chiesto espressamente al presidente della Regione, Raffaele Lombardo, di convocare una riunione con i rappresentanti regionali, provinciali e locali direttamente interessati, per valutare possibili soluzioni meno traumatiche, afferenti a tutto ciò che orbita attorno alla struttura dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto.”

Alla luce dei risultati sperimentati in altre strutture penitenziarie, che da alcuni anni in via sperimentale, hanno adottato per la Sanità Penitenziaria medici dipendenti USL, pare però che non si debba avere troppa preoccupazione per un'imminente estensione di tale procedura in altre strutture, tipo quella di via Madia.
Nella pratica ci sono state delle incongruenze che pare abbiano creato contenziosi tra il Servizio Sanitario Nazionale e il Governo nazionale.
Significativa potrebbe risultare questa chicca, scoperta in Web, secondo cui, se si vuole estendere e continuare questo nuovo piano è opportuno che "il Governo prima paghi i debiti con il Servizio Sanitario Nazionale. Le ASL sono allo stremo. Mancano 165 milioni di euro".

Se può servire , diciamo che ciò si deduce dal seguente
Comunicato stampa di Fabrizio Fratini Segretario Nazionale Fp Cgil Sanità del 13 gen 2010 ...

"Prima di sperimentarsi, per l'ennesima volta, in un Piano carceri che, comunque sia, si rivelerà un fallimento - spiega il sindacalista della Cgil - il Governo restituisca ciò che ha maltolto al Servizio Sanitario Nazionale sul tema dell'assistenza sanitaria in carcere".
"Sono ormai quasi due anni che i Servizi Sanitari Regionali e le ASL hanno assunto la funzione di assistenza sanitaria per le persone momentaneamente private della libertà personale senza che a ciò sia corrisposto un solo euro in più nei loro bilanci".
"Degli oltre 320 milioni di euro previsti dalla legge di riforma per il 2008 e 2009 - aggiunge Frattini -sono solo 32 quelli che ad oggi sono stati trasferiti nei bilanci delle ASL; i restanti sono ancora nelle mani del Ministro dell'Economia che continua a trattenerli illegittimamente".
"E ciò a fronte, oltretutto, del considerevole aumento della popolazione detenuta registratosi negli ultimi 24 mesi".
"Come è ulteriormente sostenibile una situazione che vede le ASL aver assunto questa nuova e delicatissima attività senza quelle risorse che lo stesso legislatore aveva ritenuto necessario per il passaggio delle funzioni di assistenza dal Ministero della Giustizia al Servizio Sanitario Nazionale?"
"All'insostenibilità di questa situazione si aggiungono gli effetti assurdi che questo ritardo sta provocando".
"Il primo è che tantissimi Servizi Sanitari Regionali si sono trovati costretti comunque ad investire le già scarse risorse esistenti per l'assistenza ai cittadini liberi per ammodernare e rimettere in sicurezza le obsolete e pericolose strumentazioni sanitarie che il Ministero della Giustizia ha "offerto" in dote al Servizio Sanitario Nazionale".
"La seconda è che quello stanziamento, definito da una legge dello Stato per l'esercizio di una specifica funzione di assistenza sanitaria in carcere, rischia di essere risucchiato nelle logiche perverse degli equilibri di bilancio e dei piani di rientro".
"C'è bisogno, quindi, di una decisione immediata del Governo che restituisca alle ASL i soldi indebitamente sottratti e di una specifica destinazione di quelle risorse per l'assistenza in carcere, a prescindere dallo "stato di salute" economico finanziario dei servizi sanitari regionali".
"Non si può rischiare, così come è già successo in alcune importantissime realtà regionali, che quei soldi, una volta sbloccati, vadano a riempire buchi di bilancio o a sostenere piani di rientro: l'assistenza sanitaria in carcere va garantita a prescindere".
"Piano carceri o no. "
Se questa notizia potrà servire a tranquillizzare gli animi ci farà tanto piacere.

Nessun commento:

Informazioni personali

La mia foto
barcellona pg, messina, Italy
Questo blog non va considerato testata giornalistica: poichè i suoi post non vengono aggiornati con cadenza periodica e preordinata, non può costituire prodotto editoriale, ai sensi della legge n.62 del 7.3.2001. L'autore si dichiara non responsabile per i commenti ai vari post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non vanno addebitati all'autore, neppure quando vengono formulati da anonimi o criptati. Le immagini pubblicate, quando non sono di proprietà dell'autore, sono procurate con licenza di pubblico dominio o prese liberamente dalla rete. Nell’eventualità che qualcuna violasse i diritti di produzione, si pregano gli interessati di darne comunicazione a questo blog perché si provveda prontamente alla cancellazione.