lunedì 12 ottobre 2009

SI FA SEMPRE PIU' EVIDENTE LA RESISTENZA AD OLTRANZA DEGLI SFOLLATI A NON VOLERSI ALLONTANARE DALLE LORO CASE






SCATTANO I PRIMI FINANZIAMENTI DELLO STATO PER LE OPERAZIONI D'EMERGENZA


Mentre si continua a liberare dal fango e dai detriti i centri colpiti dall'alluvione del 1° ottobre, il Governo fa i primi passi per coprire finanziariamente gli interventi da attuare per liberare il territorio dallo stato d'emergenza.
Con ordinanza del Primo Ministro, si provvede ad un primo finanziamento di 60 milioni d'euro da destinare ad operazioni d'urgenza e a contributi speciali da assegnare alle famiglie colpite dal tragico evento.
Altro specifico provvedimento riguardante la sospensione dei tributi è allo studio presso il ministero dell'economia, retto da Tremonti.
Intanto non tutte le iniziative prospettate da Berlusconi sembrano avere accoglienza favorevole tra le popolazioni colpite.
Contestata a larga maggioranza risulta l'idea di una ricostruzione delocalizzata, mediante insediamenti in aree diverse da quelle degli abitati a rischio di frane.
Mancano le aree idonee in prossimità dei luoghi da evacuare e ciò rende restii a possibili trasferimenti
"Gli abitanti ed i commercianti di Scaletta, Giampilieri, Altolia e degli altri villaggi colpiti dal nubifragio nel Messinese - sostiene il presidente nazionale dei consumatori associati, Ernesto Fiorillo, adesso pure a capo di un comitato di cittadini alluvionati - non vogliono case in posti diversi , ma preferiscono tornare dove sono vissuti per tanti anni". "L'alluvione di Messina costituisce un evento totalmente diverso dal terremoto de L'Aquila e richiede interventi differenti. La ricostruzione delle case e dei negozi deve avvenire nei villaggi di origine per non cancellare queste realtà e deve essere affidata alle imprese locali per rilanciare l'economia. Gli imprenditori infatti devono essere aiutati subito perché altrimenti le attività commerciali rischiano di scomparire per sempre".
"Non vogliamo inoltre più sentire dire - continua l'avv.Fiorillo - che la colpa di tutto è dell'abusivismo edilizio, perché la causa esclusiva della tragedia è la mancata attenzione di chi doveva prevenire il dissesto idrogeologico, già dopo l'alluvione disastrosa del 2007 e la frana del 2008, e invece ha ignorato il problema".
"Per questo, come gia’ annunciato, se in tempi brevi la situazione non dovesse essere risolta - prospetta Fiorillo - proporremo, agli aderenti al comitato e a tutti gli altri cittadini vittime del nubifragio, di avviare con il supporto della nostra associazione di consumatori una causa collettiva contro lo Stato”.

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