venerdì 16 ottobre 2009

ADESSO, BASTA UN TEMPORALE PER FARCI TEMERE IL PEGGIO


Mentre scrivo, si sta scatenando un nubifragio sulla nostra città. Il pensiero, in un momento come questo, non può che essere rivolto a quei luoghi, facenti parte dei nostri stessi Peloritani, in cui mezzo mese fa un diluvio ha seminato danni irreversibili a cose e persone.
E' poco più di mezzogiorno e l'estesa coperta caliginosa del cielo, i tuoni, le saette, che per un paio di volte hanno spento questo computer, non mi distolgono dall'esprimere quello che in questo momento mi passa per la mente.
Cioè la preoccupazione per la durezza d'orecchio di chi, pur avendo registrato quanto male è stato fatto finora alla nostra terra per avere trascurato la giusta prevenzione, continua a non rendersi conto della necessità di non perdurare in tanta stoltezza; forse perchè considera impossibile affrontare il costo delle misure necessarie a ridare tono al territorio, mentre crede di potere reperire fondi, anch'essi enormi, per finanziare un mastodontico ponte, da fare sorreggere sullo Stretto da due sponde presumibilmente friabili,non meno del territorio spappolato dal nubifragio del primo ottobre ultimo scorso.
E' soltanto - a mio parere - un non senso insistere sulla necessità di una mega struttura, frutto di megalomania, in una Sicilia che, per essere messa in sicurezza e in grado di esternare le sue bellezze, va difesa dallo stupro del suo territorio, dall'abbandono dei suoi centri abitati, dall' inadeguatezza delle sue strutture ed infrastrutture.

Basterebbe - per esempio - percorrere una sola volta le nostre poche autostrade, per rendersi conto di quanto pericolo si può correre in esse, a causa delle purtroppo rabberciate manutenzioni a loro riservate; o avventurarsi nelle strade statali e provinciali, per capire che la Sicilia non è trattata da terra italiana e che non basterbbe nessun ponte mastodntico per renderla tale.

A proposito di autostrade, sapete da quanti anni s'è fatta pressione perchè uno dei viadotti, tra i più pericolosi d'Italia, cadente appunto sull'A 20 Messina-Palermo, venisse messo in sicurezza? Si perde il numero.
E' il viadotto di Montagnareale, famigerato per la gravità degli incidenti in esso occorsi, nei cui confronti, finalmente, a due anni dall'ultimo tragico episodio, il Consorzio Autostrade Siciliane potrà provvedere alla messa in sicurezza.
Si ha notizia, infatti, che dopo reiterate richieste e altrettanti piccoli interventi risultati però inidonei, finalmente, si interverrà in maniera decisiva.
Sono stati, a tale scopo, consegnati i lavori alla "Sicurvie Service" di Caserta, per l'installazione, sui cigli stradali, di barriere protettive del tipo "New Iersey, in grado di impedire che, in eventuali incidenti, i mezzi in collissione finiscano sotto.
Una notizia, questa, confortante, che si vorrebbe non rimanesse la solita mosca bianca....

1 commento:

Unknown ha detto...

Ben vengano le barriere protettive.Ma l'unica vera protezione rimane l'autodisciplina il rispetto dei limiti di velocità,del codice stradale in generale.In città molti vanno col cellulare attaccato all'orecchio senza cinture di sicurezza ,e parchegggiano dove capita senza rispetto per gli altri automobilisti.Scarseggiamo in educazione civica.Dico civica,non cinica(come direbbe l'amico Lino Giusti)!In quest'ultima rivaleggiamo con profitto.
Franz

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