domenica 11 ottobre 2009

BUZZANCA, SINDACO DI MESSINA, TORELLO DA INFILZARE NELL'ARENA MEDIATICA DI GILETTI


Devo confessare un mio debole: non amo vedere i talk-shows che affollano la tv.
E una motivazione ce l'ho, a mio modesto parere: sono convinto che spesso si cerchi di far credere che il trash in essi programmato sia oro colato.
Oggi, per caso, mi sono imbattuto nel talk-show "l'Arena", in cui il conduttore Massimo Giletti ha la pretesa di svolgere una specie di "processo mediatico" a fatti e personaggi tra i più disparati.
E mi sono fermato, avendo notato che si stava dibattendo su un argomento gravissimo di grande attualità: la tragica alluvione che, nei giorni scorsi, ha sconvolto Messina e altri piccoli centri della costa ionica della provincia.
Bene: Anzi male, perchè quella sosta è servita soltanto a farmi completamente indignare nei confronti della televisione fino a farmi sdegnare completamente, oltre a quel talk show, l'intero programma nazionale della Rai.
Mi spiego: tra gli invitati a partecipare a quel "dibattito" televisivo, c'era in collegamento dalla Sicilia il sindaco di Messina, Peppino Buzzanca. Mentre erano presenti - quali testimoni diretti della tragedia - un giovane giornalista della Gazzetta del Sud e alcuni residenti della zona sinistrata, tra cui un avvocato.
Ad avviare il dibattito è stata un'affermazione del giornalista (ex Mediaset) Lamberto Sposini, che sull'onda di una campagna mediatica - montata subito dopo il tragico evento e successivamente sgonfiata, almeno in parte - ha asserito che ""la tragedia di Messina non ha mosso il cuore degli italiani" La gente l'avrebbe classificata tragedia di serie B , perchè non si riesce a capire come sia andata effettivamente. Non si capisce, cioè, di chi siano le colpe: nessuno degli amministratori se ne assume, anche solo una parte. Nessuno parla di abusivismo".
Una battuta velenosa che ha fatto reagire il sindaco Buzzanca, il quale ha addebitato la causa di tanta insensibilità all'accanito "sciacallaggio mediatico che ha voluto far credere che il disastro sia stato causato dal'abusivismo. Un messaggio in malafede che soprattutto per l'abitato di Giampilieri si rivela del tutto bugiardo. Praticamente, secondo Buzzanca, s'è agito mediaticamente in maniera tale da far passare i Messinesi autori del loro stesso male.
Insomma chi è causa del proprio male pianga sè stesso?
A parte i banali luoghi comuni ripetuti in ulteriori interventi da personaggi tipo Davì. quello con la pettinatura alla mascagni; a parte l'imperioso ironico diniego, volto a tagliare le gambe agli sfollati che vorrebbero tornare nelle loro case riparate, opposto dal geologo MarioTozzi, favorevole alla dislocazione, perchè per la collina franante non c'è più niente da fare; a parte tutto, ciò che ancora risuona penosamente nelle orecchie, se pur flebile e non marcato dagli applausi a comando, è l'accorato appello dei rappresentanti del comitato degli sfollati che, speranzosi di potere rientare nelle loro case, vogliono tornare alla normalità, senza essere esclusi dal partecipare alla fase decisionale per la rinascita della loro terra.
Caro Peppino Buzzanca, Ti devo confessare che, oggi pomeriggio, assistendo a quella sceneggiata, resa ancor più umiliante dalla farsa divinatoria ad essa accoppiata, quando ancora si stava febbrilmente scavando per recuperare i resti di due bambini e di altri dispersi, mi son sentito umiliato per Te, per tutta Messina, per tutta la Sicilia. Ti prego, cerca di evitare eventuali altre occasioni come questa, ché sicuramente niente riuscirebbero a risolvere a favore della città che hai l'onore e l'onere di amministrare.

fra' Galdino

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Fra' Galdino,
non posso che essere d'accordo con te.
Quello che mi ha fatto veramente arrabbiare sono state le parole di Sposini.
Un giornalista ha il dovere di essere obiettivo e non cavalcare l'onda del pregiudizio, troppo facile.
Mi sa che si è "cucuzzato" talmente tanto da creare il clamore dove è vergognoso , assurdo farlo!
I morti sono morti.
In Abruzzo per carità poveracci, mi viene da dire, seguendo la logica strampalata di quel non più ormai giornalista, abusivismo e negligenza non ci sono stati a Onna per esempio, borgo antico esattamente come Giampilieri?
Poi, che li invitano a fare gli scampati di Giampilieri se poi non li fanno parlare.
Posso essere d'accordo con Tozzi sulla pericolosità a costruire lì, ma così facendo dovrebbero scomparire tutti quei paesi a ridosso delle montagne.
Poi i personaggi famosi messinesi, in questi giorni, che fine hanno fatto?
Il Sig. Frassica, la Sig.ra Cucinotta...mi vengono in mente adesso solo questi...potevano intervenire per smuovere le coscienze della gente.
C'è stato solo silenzio.
Ma non silenzio di dolore.
Silenzio di vergogna.
Perchè adesso è scomodo essere Messinese.
Il sindaco , pur non trovando il mio favore, si è comportato da signore e almeno due parole le ha potute dire.
Il problema, è che a casa un opinione se la sono fatta.
Ma non da ora.
Da almeno cinquanta anni di storia, mi piange il cuore a dirlo, non a nostro favore purtroppo.
E a pagarne lo scotto, Ilaria e tutti gli altri morti e dispersi, a cui sinceramente,il resto dell'Italia non interessa niente.
Meglio la Sicilia che fa ridere di Fiorello e Ficarra e Picone.
Il rovescio della medaglia non piace.Meglio cambiare canale.

Unknown ha detto...

Le leggi non bastano.Quello che conta sono il costume pubblico,le abitudini,e l’esempio che viene dall’alto. Stamattina, ho visto una signora che raccoglieva gli escrementi del suo cane dal marciapiedi. Mi sono fermato a chiacchierare con lei , e ho scoperto che quell’abitudine l’aveva acquisita in Svizzera ,dove aveva vissuto per lavoro.
La richiesta degli alluvionati di partecipare alle attività di ricostruzione delle loro case,in un progetto partecipato, con associazioni di vario tipo del luogo con la parrocchia i cittadini e i responsabili politico –amministrativi, mi sembra una richiesta giusta e innovativa nel modo di redigere un piano regolatore.Una proposta da accogliere.
Fatta questa premessa,faccio il mio commento.La confessione onesta è presa di coscienza è inizio di guarigione.Negli anni ’60c’era chi ,come il cardinale Ruffini, diceva che la mafia non esisteva( e la strage di Ciaculli fu dimenticata).La tragedia odierna di Messina è qui davanti ai nostri occhi,e dire che ‘non ha mosso il cuore della gente’ vuol dire negarla.Il terremoto de L’Aquila è stato un disastro naturale,rinforzato dal mancato rispetto di regole edilizie.Ci sono stati molti più morti ma il meccanismo del disastro è stato lo stesso: fattori naturali-ambientali fattori umani e tecnici.Le responsabilità ?Molteplici e diversificate.Sarà molto difficile individuare tutti i corresponsabili.A Messina è successa la stessa commistione di eventi,anche se diversificati, de L’Aquila, con danni più o meno prevedibili, in teoria.Che avrebbe dovuto fare il sindaco ,evacuare preventivamente l’intero paese di Mompilieri?Facile a dirsi.Comunque,non è facile negare le gravi responsabilità della classe politica di sempre,responsabilità indicate a dito nell’omelia del coraggioso vescovo di Messina,Mons La Piana.Quello che succede in Sicilia viene vissuto in modo particolare dal resto d’Italia.Mafia malcostume politico assoluta mancanza di rispetto delle regole sciupio di denaro pubblico disamministrazione diffusa sono ritenuti mali esclusivamente siciliani.Ma non è così.Tuttavia, se vogliamo seriamente affrontare il problema siciliano,dobbiamo riconoscere onestamente e preventivamente i nostri mali.Mali un po’ diffusi ovunque ma che in Sicilia hanno fisionomia e valenza particolari.Riconosciamo che la politica e l’amministrazione pubblica in Sicilia sono fortemente carenti,e cerchiamo di migliorare.Le critiche non dovrebbero offenderci ma stimolarci.Franz.

fra' Galdino ha detto...

Caro Franz, purtroopo quelle sentite nel talk show condotto dallo sbraitante Giletti non sono state critiche ma velenose insinuazioni. E' esatto che l'abusivismo regna e che ci sono complicità anche politiche che lo incoraggiano, ma non solo in Sicilia. Ci sono intrecci che non caratterizzano soltanto la nostra Isola e che tu stesso hai annotato quando hai fatto riferimento ai danni del terremoto dell'Aquila. Comunque, non è soltano l'abusivismo che favorisce le tragedia, ma soprattutto la mentalità secondo cui utilizzare i fondi per curare l'ambiente significa buttare i soldi al...vento. Una mentalità sbagliata e direi putroppo interessata, che non tiene conto della validità e del vantaggio economico propri della prevenzione. Adesso gradiremmo la parola di altri eventuali commentatori.

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