
Non accenna ad attenuarsi il terremoto politico che, ormai da giorni, mette a dura prova la solidità delle fondamenta del centrodestra siciliano.
Dopo l’azzeramento della Giunta regionale ad opera del presidente Raffaele Lombardo, nel Pdl si è scatenato il finimondo.
La corrente che fa riferimento al sottosegretario Gianfranco Miccichè ha annunciato autosospensioni in massa dal partito, in risposta alla scelta dei vertici romani e isolani di sanzionare i tre assessori - Bufardeci, Cimino e Gentile - che faranno parte del Lombardo-bis.
In provincia di Siracusa, gli esponenti politici "amici" di Titti Bufardeci, che hanno deciso di autosospendersi dal Pdl, sono addirittura una sessantina. Tra di loro figurano assessori, consiglieri comunali e provinciali. E persino il sindaco di Siracusa, Roberto Visentin, si è chiamato fuori dal partito.
Nell'Agrigentino hanno espresso piena solidarietà a Michele Cimino, autosospendendosi, il primo cittadino di Licata, quello di Burgo, quattro consiglieri del Comune capoluogo e due assessori provinciali.
Non inferiore la solidarietà dimostrata dai propri sostenitori a Luigi Gentile, il quale assieme a PippoScalia pare possa fare affidamento in una settantina di consiglieri comunali dei diversi centri della provincia. Capoluogo compreso.
Anche a Trapani si sono avvertite le scosse di questo sisma politico, che tanto danno si appresta a fare al'apparato del Pdl siciliano: Giulia Adamo e Toni Scilla, deputati all’Ars, hanno fatto sapere che usciranno ufficialmente dal partito dopo le elezioni europee.
Le onde sismiche si sono estese anche dalle nostre parti, ma sembra che qui ad essere investiti dalle "macerie" non siano elementi del Pdl, ma rappresentanti dell' MpA nei consigli della Provincia e del Comune di Messina.
A Barcellona, invece, tutto sembra restare come prima: regna l'ormai tradizionale tiepidezza politica, insufficiente a scaldare gli animi. Almeno per quanto riguarda la politica regionale.
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