A momenti, i debiti degli ATO siciliani ammonteranno ad un miliardo di Euro.
Già hanno oltrepassato gli ottocento milioni, tra somme da pagare alle discariche e alle imprese appaltatrici per la nettezza urbana.
La situazione intanto rimane oltre che debitoria ingarbugliata, in quanto persistono inadempienze di contributo da parte di numerosi Comuni ed evasioni nel pagamento di bollette da parte di utenti che protestano per l'esosità delle tariffe imposte da alcuni Ambiti territoriali.
Tutto ciò porta all'attuale stato d'emergenza, per cui i rifiuti inondano paesi e città, con grande disgusto e rischio per chi vi risiede.
Per risolvere la gravissima situazione s'è avanzata proposta di utilizzo dei fondi di rotazione che la Regione è in grado di concedere.
In una citrcostanza così difficile s'inserisce l'intervento del deputato all'Ars Giovanni Barbagallo, del Pd, il quale sostiene la necessità di azzerare i debiti degli ATO, prima di avviare l'iter per una radicale riorganizzazione degli Ambiti territoriali.
"La Sicilia è al primo posto in Italia - afferma Barbagallo - per la percentuale di rifiuti urbani smaltiti in discarica. Dei 183 centri comunali di raccolta previsti solo 31 sono operativi, mentre soltanto uno degli impianti di compostaggio è stato completato. Nessuno dei 26 impianti di selezione della frazione secca è attivo e delle 270 isole ecologiche previste soltanto 198 sono operative".
Sempre secondo il rappresentante del Pd, il nuovo piano rifiuti, incrementando la raccolta differenziata, "dovrebbe prevedere la costruzione di qualche termovalorizzatore (4 sarebbero troppi) e solo dopo avere effettuato una corretta valutazione dell’impatto ambientale".
Intanto che si fanno i calcoli sulle carenze e le inefficienze degli ATO, che si valuta il pro e il contro sulll'opportunità di impiantare gli inceneritori, che si disquisisce su come rimettere in sesto tutto il piano per la pulizia dei centri abitati, il Governo Regionale continua con le sue titubanze, dimostrando ancora una volta l'incapacità dei nostri politici di operare nell'interesse della Comunità.
Già hanno oltrepassato gli ottocento milioni, tra somme da pagare alle discariche e alle imprese appaltatrici per la nettezza urbana.
La situazione intanto rimane oltre che debitoria ingarbugliata, in quanto persistono inadempienze di contributo da parte di numerosi Comuni ed evasioni nel pagamento di bollette da parte di utenti che protestano per l'esosità delle tariffe imposte da alcuni Ambiti territoriali.
Tutto ciò porta all'attuale stato d'emergenza, per cui i rifiuti inondano paesi e città, con grande disgusto e rischio per chi vi risiede.
Per risolvere la gravissima situazione s'è avanzata proposta di utilizzo dei fondi di rotazione che la Regione è in grado di concedere.
In una citrcostanza così difficile s'inserisce l'intervento del deputato all'Ars Giovanni Barbagallo, del Pd, il quale sostiene la necessità di azzerare i debiti degli ATO, prima di avviare l'iter per una radicale riorganizzazione degli Ambiti territoriali.
"La Sicilia è al primo posto in Italia - afferma Barbagallo - per la percentuale di rifiuti urbani smaltiti in discarica. Dei 183 centri comunali di raccolta previsti solo 31 sono operativi, mentre soltanto uno degli impianti di compostaggio è stato completato. Nessuno dei 26 impianti di selezione della frazione secca è attivo e delle 270 isole ecologiche previste soltanto 198 sono operative".
Sempre secondo il rappresentante del Pd, il nuovo piano rifiuti, incrementando la raccolta differenziata, "dovrebbe prevedere la costruzione di qualche termovalorizzatore (4 sarebbero troppi) e solo dopo avere effettuato una corretta valutazione dell’impatto ambientale".
Intanto che si fanno i calcoli sulle carenze e le inefficienze degli ATO, che si valuta il pro e il contro sulll'opportunità di impiantare gli inceneritori, che si disquisisce su come rimettere in sesto tutto il piano per la pulizia dei centri abitati, il Governo Regionale continua con le sue titubanze, dimostrando ancora una volta l'incapacità dei nostri politici di operare nell'interesse della Comunità.
5 commenti:
Oggetto: interruzione di pubblico servizio. I rifiuti stagnano per le strade e ingombrano i marciapiedi, città sporca e con GRAVI INCONVENIENTI IGENICO SANITARIA, senza un servizio pubblico per la quale i cittadini pagano una tariffa salata. Una situazione igienico sanitaria gravissima che l' Ato di Barcellona, non avrebbe saputo affrontare per tempo una struttura che si è rivelata inefficiente e costosa. L'Ato è inadempiente sotto tutti i profili. Io credo, questa Amministrazione comunale, con risorse proprie,dovrebbe garentire tutti quei servizi necessari ed urgenti, addebitando le relative spese.
sento parlare di ATO-GESENU (oggi) quello che in passato era più semplicemente "cooperativa Libertà e Lavoro" amministrata dal buon caro Andrea Aragona (defunto poco tempo fa)
Leggo, qua e la, le tante lamentele della gente che vorrebbe la propria città pulita, sia per una questione sanitaria che per una questione economica, visto che tutti paghiamo "salatamente" le imposte comunali in materia di rifiuti (e non solo)
Poi - però - mi fermo a pensare a quello che è successo negli ultimi 20 anni circa nel nostro bel Comune e ripenso a quanti abusi si sono consumati in passato con la cooperativa Libertà e lavoro, abusi che ancora oggi molti operatori ecologici (o netturbini) pagano di tasca loro, visto che pur essendo dipendenti di questa o quella ditta, comunque si trovano a pagare anch'essi le tasse sull'immondizia. Ecco il punto: Molti di essi ancora non hanno percepito il T.F.R. (la buon'uscita) dall'ex cooperativa libertà e lavoro, vi è in atto un contenzioso che ha visto soltanto il prolungamento dell'annosa vicenda tra ex ditta e lavoratori (intanto il caro aragona è deceduto e pace all'anima sua). Nel frattempo è sorta l'ATO2 che si occupa della gestione dei rifiuti in 38 Comuni assegnatigli. L'ATO2, nel Comune di Barcellona ed hinterland, ha assegnato l'appalto alla società GESENU S.p.A. la quale ha continuato il servizio già svolto dalla precedente cooperativa "Libertà e Lavoro" mantenendo il personale in servizio. Purtroppo, oggi, viste le difficoltà economiche, la ditta Gesenu non sta pagando gli stipendi ai propri dipendenti dal mese di gennaio scorso ed allo stato attuale non si vedono spiragli circa la possibilità di venirne a capo in tempi brevi. Ragion per cui, i dipendenti, da circa 10 giorni oramai sono in una situazione di "quasi" sciopero, presentandosi a lavoro, ma svolgendo metà del loro servizio, occupando un'ora circa al giorno per una riunione sindacale per gli eventuali aggiornamenti sulla questione. Spiace vedere la città in uno stato totale di degrado, però, vista la situazione precaria attuale e visti i risultati ottenuti con la precedente cooperativa, i lavoratori, mai cosi compatti, hanno deciso stavolta di non mollare, fino a quando non avranno garanzie sulla percezione dello stipendio!
Nino ha detto...
DEGRADO A BARCELLONA. Questa Sig. Sindaco, Sig. Prefetto è la Città con il più alto tasso d'illegalità. Sig. Sindaco Sig. Prefetto vivere in un degrado ambientale, abbruttisce anche la nostra vita. Si cerchino e si perseguano le responsabilità, anche di chi preposto al controllo.
3 aprile 2009 18.47
Commenti sacrosanti, che tuttavia non trovano alcun riscontro nell'ascolto delle autorità che dovrebbero intervenire per far finire questa incresciosa situazione, che danneggia le maestranze e i cittadini tutti: chi per un motivo chi per un altro. Che cosa bisogna fare, per convincere chi dovere ad intervenire se non quello che suggerisce il Vangelo? Bussate, bussate e finalmente vi sarà aperto, insistete e vi sarà concesso. Se non lo faranno per amore della Giustizia, lo faranno certamente per non essere più importunati. Almeno così ha suggerito Nostro Signore Gesù Cristo.
fra' Galdino
Dovunque nel mondo è tempo di rivolta.Anche la terra si rivolta ,avendo accumulato troppe tensioni interne.E fa disastri.La crisi globale la rivolta degli umili contro i potenti il terremoto.Si addensano in questo tempo di Pasqua,che dovrebbe essere di liberazione di pace.Se non c'è giustizia non c'è neanche pace.Ma qui non c'è rivolta.Ci sono gli ammortizzatori sociali c'è la famiglia.C'è la mafia.Che gli ammortizzatori se li crea da sé.Delinque e vive braccata.Così pure i suoi figli innocenti.E l'intera città presa in ostaggio dalla paura.Ma anche noi dobbiamo dire basta,unendoci su questo blog.Se non vinciamo il pizzo non vinceremo nessuna battaglia di civiltà.E resteremo nella monnezza.Che fondamentalmente nasce dal disordine etico e dall'illegalità diffusa.
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