mercoledì 1 ottobre 2008

COME IMPEDIRE CHE LA CACCA DEI COLOMBI SPORCHI LA CITTA'... E NON SOLO ESSA


Queste immagini, che chi ama gli animali giudicherà piacevoli, sono state colte nel tardo pomeriggio di oggi, in piazza San Sebastiano, dove sotto i pini ormai ingombranti sorge una vaschetta male impiantata.
Uno stormo di colombe, senza per nulla impressionarsi della presenza della gente, s'è radunato per abbeverarsi. Ed era uno spettacolo a vedersi.
Ormai, in città, di questi prolifici volatili se ne vedono molti, direi troppi, tanto che il sindaco - come abbiamo riferito giorni or sono - ha dovuto emettere un'ordinanza che intima di non dare loro in pasto "rifiuti", onde evitare che venga sporcata la città.
A parte la "bocciatura" dei rifiuti, che i piccioni d'altronde possono trovare facilmente accanto ai contenitori della spazzatura, dove spesso la sporcizia regna incontrastata, quel che maggiormente conta è l'esplicito riferimento "agl'inconvenienti igienici derivanti dalla diffusa presenza di escrementi di piccioni su piazze, giardini e cornicioni di molti edifici", rimarcato nell'ordinanza sindacale.
Quindi niente cibo ai piccioni, o soltanto niente rifiuti per i piccioni?
Il dilemma è amletico e per venirne a capo bisognerebbe invocare l'aiuto di qualche esperto. Forse reperibile nel nutrito staff del Sindaco.
Secondo me, visto che finalità dell'ordinanza è impedire che i piccioni sporchino con i loro escrementi l'ambiente cittadino, sarebbe opportuno privilegiare il primo corno del dilemma.
Ma potrebbero sopravvivere i poveri volatili senza granaglie?
E allora che fare? Mettere a ciascun piccione il pannolino, come si fa con i bebè?
Guardate che il problema è troppo complesso e per esso si rischia di cadere nell'assurdo.
Eppure una soluzione dovrebbe esistere.
Mi ricordo che una volta lessi di un Comune che, ricorrendo all'utilizzo di granaglie particolari - opportunamente trattate con un certo tipo d'ormone - è riuscito a risolvere il problema della eccessiva proliferazione di questi volatili, che divenuti sterili non hanno continuato a moltiplicarsi e, col tempo, a causa della sopravvenuta vecchiaia, lentamente ma inesorabilmente si sono esinti. E così il paese è stato liberato dagli inconvenienti igienici derivanti dalla diffusa presenza di escrementi di piccioni su piazze, giardini e cornicioni di molti ediici. Ma che dico mai, che proposta è questa. Meglio non parlarne, per non fare stringere il tenero cuore dei nostri amministratori. Chiedo scusa...ho soltanto rferito.

Francesco Cilona

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro amico, mi fa piacere leggere di questa sua sensibilità nei riguardi dei piccioni, conoscevo suo padre, grande amante/allevatore di canarini.
Un saluto.

Anonimo ha detto...

Ma guarda che incontri fortuiti. E graditi.Grazie per il ricordo! Solo che i canarini ( purtroppo in gabbia, ma erano abituati perché nati in quelle condizioni )non avevano bisogno di pannolini e c'era chi provvedeva a pulire la loro gabbietta. Tanti saluti e grazie per avermi letto.

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