mercoledì 13 aprile 2011

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: TRA NOVE GIORNI SI RINNOVERA' LA TRADIZIONALE DUPLICE MANIFESTAZIONE DELLE "VARETTE"



Tra nove giorni si ripeterà la tradizionale manifestazione del Venerdì Santo, che nella nostra città è costituita da due distinte processioni di "varette", che con simulacri raffiguranti episodi della "via Crucis" percorrono le strade di Pozzo di Gotto e Barcellona.
Con l'andare degli anni, purtroppo, entrambe le manifestazioni hanno lentamente perduto quella ruvida semplicità che all'inizio le aveva caratterizzato: ad appesantirle è stata una strana voglia di gareggiamento folklorico che in maniera sempre più accentuata si è concretizzato in vistosi e fin troppo ricchi addobbi floreali e in talune vare - soprattutto di Barcellona - addirittura in baraondosi ampliamenti della struttura portante e complicazione degli scenari.
In un primo tempo sembrava che la tendenza alla vistosità non intaccasse i "curatori" delle vare di Pozzo di Gotto, ma negli ultimi anni il virus dell'eccessività pare che abbia attecchito anche da quella parte.
Il ritorno ad una maggiore sobrietà farebbe un gran bene all'intera manifestazione, la cui potenzialità a rendersi meravigliosa le è talmente connaturata da non avere bisogno di inutili orpelli.

"L'anno in cui cominciò questa divozione nel nostro paese non saprebbe precisarsi: ma è certo che il Promotore di essa fu il pio Sacerdote nostro Don Filippo Lanza che si era ferventissimo, il quale mercè le limosine del popolo e gli aiuti di una Deputazione annualmente scelta, fece costruire le statue a plastica dal bravo ns pittore Sac. Don Antonino Vescosi, collaboratore piissimo e caldissimo, e le barette a legno pittato, benchè ignobili e grossolane: sono le cinque statue dell'Orto, del Signore alla colonna, la Caduta, il Signore che porta la Croce, l'Urna ossia il Sepolcro".
Ho voluto iniziare con questo brano tratto da un manoscritto che, parecchi anni fa, ebbi modo di consultare nella canonica della chiesa di Santa Maria, in Pozzo di Gotto, e di cui pare che adesso non si trovi traccia.
Tale scritto conteneva "costumanze e pratiche liturgiche" registrate nel 1860 da mons. De Luca.
Allora copiai a penna, in un quadernetto che ancora conservo, la parte riguardante l'origine delle varette di Pozzo di Gotto e quella sul Santo Filippo Ardigò, custodito nella Chiesa di Santa Maria.
Dicevo ho voluto iniziare con questo antico brano per ricordare che, delle due processioni di varette che il pomeriggio del Venerdì Santo sfilano per le vie della città, quella di Pozzo di Gotto è la più antica.
L'altra, che dopo avere percorso le strade della zona barcellonese s'incontra sulla copertura del Longano con le varette dell'opposto versante (Pozzo di Gotto), è stata istituita diversi anni dopo da un gruppo di barcellonesi (allora li chiamavano mangiacagnoli per distinguerli dai pozzogottesi definiti affumicati) che per emulazione fecero costruire i primi gruppi, tra cui quello dell'Ultima Cena, e con essi improvvisarono la prima processione antagonista, che negli anni successivi, come d'altronde avvenne per quella di Pozzo di Gotto, si arricchì incrementando il numero dei simulacri e ornando sempre in maniera più sontuosa le diverse varette.
Col passar del tempo si acuì una specie di concorrenza, sempre lasciando le due processioni completamente separate.
Fu durante una delle amministrazioni di Santalco che si cercò di smorzare i toni della rivalità facendo mettere gli organizzatori delle due magnifiche manifestazioni d'accordo per fare incontrare le processioni, consentendo il passaggio contemporaneo di entrambe sulla via San Giovanni Bosco, quella per intenderci che, coprendo il torrente Longano, praticamente ha suggellato definitivamente l'unificazione spirituale e materiale di Barcellona e Pozzo di Gotto, due Comuni fusisi in uno: quello attuale, che, sinceramente merita maggiore impegno da parte di chi lo regge, come d'altronde meritano interessamento per una maggiore valorizzazione in campo nazionale le due - nonostante tutto - ancor belle manifestazioni del Venerdì Santo.

Francesco Cilona

Quelli che a Barcellona Pozzo di Gotto chiamiamo i "babbaluci", in Puglia sono detti i "babbamusci". Nella foto i babbamusci della processione dei Misteri che si svolge a Francavilla Fontana di Puglia.

3 commenti:

Emilia ha detto...

L'unica manifestazione che è rimasta in questa città. Poi buio profondo.

Don Santo da Pozzo di Gotto ha detto...

ATTENZIONE!
RIBADISCO: NON E' UNA MANIFESTAZIONE O UNO SPETTACOLO!
E' RELIGIONE!!!

fra' Galdino ha detto...

E' da tempo che, da questo blog, si auspica maggiore semplicità e più significato religioso alla manifestazione. Lo stesso ultimo post parla chiaro.

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