sabato 5 giugno 2010

LA PROROGA A MOZZICONI DELL'USO DELE INTERCETTAZIONI NON INGANNI NESSUNO


SUONA IL CAMPANELLO D'ALLARME PER SVENTARE IL TRANELLO DELLE 48 ORE

"Ma ve lo immaginate un povero pubblico ministero costretto a chiedere proroghe di due giorni in due giorni? E poi ancora due e due? E tutte le volte mandare le carte al tribunale collegiale per la ratifica? È un meccanismo infernale, impossibile".
Queste allarmate parole sono del Procuratore Piero Grasso, che scongiura l'eventuale approvazione del contentino offerto dai legulei del Governo, come modifica migliorativa del limite di tempo nelle intercettazioni per le indagini contro la criminalità.
La proposta di concedere al magistrato la possibilità di chiedere, una volta finiti i 75 giorni a disposizione, proroghe di volta in volta di 48 ore, sarebbe uno zuccherino avvelenato, che servirebbe soltanto a paralizzare le indagini.
Il campanello d'allarme è squillato e pare che stia servendo a far capire ai tonti che i furbi della maggioranza nulla stiano concedendo per venire incontro al lavoro dei magistrati.

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